La morte di Diana Biondi, la studentessa 27enne di Somma Vesuviana, è una tragedia straziante che ha sconvolto la comunità locale e oltre. Le videocamere di sorveglianza di un ristorante vicino al luogo del suo suicidio hanno catturato le sue ultime ore di vita, offrendo una testimonianza cruda e dolorosa delle circostanze della sua morte. Secondo quanto riportato, Diana ha deciso di porre fine alla sua vita a causa del malessere causato dalla menzogna sulla sua carriera universitaria. Il video mostra la ragazza arrivare a piedi al luogo del suo suicidio dopo una faticosa salita. Si ferma accanto alla struttura del locale abbandonato e poco dopo alcuni giovani si fermano a chiacchierare fumando, ignorando la presenza di Diana.

Poi, quando nessuno la guarda, Diana si lancia nel vuoto. L’ultimo messaggio che aveva inviato al padre, mezz’ora prima della sua morte, era stato laconico: «Non posso parlare». Questo messaggio e il fatto che avesse spento il telefono e l’avesse riposto nella sua borsa nera, ritrovata ben appoggiata accanto a un’inferriata, suggeriscono che la ragazza avesse già deciso di porre fine alla sua vita.

La morte di Diana ha suscitato una profonda tristezza e commozione tra coloro che la conoscevano e hanno cercato di aiutarla. È anche un triste ricordo di quanto sia importante essere aperti e sinceri con se stessi e con gli altri, e di come le pressioni sociali e familiari possano avere un impatto devastante sulla salute mentale delle persone.