Desta non poche preoccupazioni il commissariamento della compagnia assicurativa Eurovita Spa, specializzata nel ramo vita in Italia, che colloca i suoi prodotti attraverso circa 6.500 promotori finanziari e oltre mille sportelli bancari. Tra le banche collocatrici anche la Banca di Credito Popolare, che in questi giorni, in una delle sue filiali della provincia di Napoli, si è vista costretta a negare il riscatto di una polizza ad un cliente. Quest’ultimo, avendo impellente necessità di liquidità per motivi strettamente personali, alla richiesta di riscatto della polizza, ignaro di quanto stava accadendo non avendo ricevuto in merito nessuna comunicazione, né da parte dell’istituto di credito, né da parte della compagnia, ha così appreso quella che è oramai diventata una vicenda nota a tutti.
Chi tutelerà adesso quei risparmiatori ai quali le stesse banche hanno “venduto” un prodotto, a detta loro, a bassissimo rischio? Si tratta, infatti, di persone che avevano come unico intento quello di proteggere i lori risparmi dal fenomeno dell’inflazione e non di speculatori che investono ingenti somme di denaro con l’unico scopo di guadagnarne altro.
Cosa accadrà dopo il 31 marzo, giorno in cui scadrà il commissariamento della compagnia? È lecito aspettarsi, qualora non ci fossero alternative, che siano gli istituti di credito che hanno collocato le polizze a risarcire i poveri malcapitati.
Fonte: Comunicato Stampa





