La crescita dell’inflazione ha un impatto anche sul costo delle telefonate. Con l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, le compagnie telefoniche stanno rivedendo i loro listini per adeguare le tariffe e le offerte a questo nuovo scenario economico. Tim e Wind, ad esempio, hanno fatto sapere che utilizzeranno il meccanismo di adeguamento automatico delle tariffe all’inflazione. Tuttavia, i consumatori dovranno aspettare un po’ prima di vedere questi aumenti in pratica, poiché saranno visibili solo a partire da aprile 2024.
Le associazioni dei consumatori stanno già prendendo posizione contro questi aumenti. Tim ha annunciato che le tariffe aumenteranno in percentuale pari all’indice di inflazione rilevato dall’Istituto nazionale di statistica, più un coefficiente pari a 3,5 punti percentuali. Tuttavia, l’aumento totale non potrà superare il 10%. I consumatori che vogliono evitare questi aumenti possono recedere il loro contratto entro il 31 marzo 2023.
Anche Wind Tre ha annunciato aumenti per i nuovi contratti, che potranno essere aumentati se c’è una variazione positiva dell’indice nazionale dei prezzi al consumo Foi rilevata dall’Istat. In questo caso, sarà possibile aumentare il prezzo mensile di un importo percentuale pari alla variazione dell’indice o comunque pari al 5% se tale variazione fosse inferiore a questa percentuale.
Altre compagnie telefoniche non hanno ancora annunciato eventuali rincari, ma è probabile che seguiranno la stessa strada. I consumatori sono già pronti a difendere i loro interessi e ad agire contro questi aumenti. Sarà interessante vedere come andrà a finire e se ci saranno cambiamenti in questo settore nei prossimi mesi.