Il Calcio Napoli dovrà sostenere le spese per il servizio della Polizia Locale durante le gare giocate allo Stadio Diego Armando Maradona. Il Tar della Campania ha infatti respinto il ricorso presentato dal club azzurro contro il Comune di Napoli, confermando la legittimità del regolamento comunale sulla pubblica sicurezza che impone il pagamento di tali costi agli organizzatori di eventi privati.
La vicenda nasce dall’approvazione del regolamento, dopo cui Palazzo San Giacomo ha trasmesso alla società sportiva fatture relative alle stagioni 2023-2024, con diffide e ingiunzioni di pagamento per un totale di circa 260mila euro.
La sentenza
I giudici della Prima sezione del Tar — presidente Vincenzo Salamone, estensore Giuseppe Esposito e primo referendario Fabio Di Lorenzo — hanno stabilito che:
le partite del Napoli, pur attirando un grande numero di spettatori, restano eventi di natura privata e non eventi pubblici.
Una qualificazione fondamentale, perché lo stadio di Fuorigrotta è di proprietà del Comune, e la convenzione siglata nel 2019 (rinnovata nel 2023) non prevede la gratuità dei servizi della Polizia Locale in caso di iniziative private.
Le argomentazioni del club e la decisione dei giudici
Difeso dall’avvocato Arturo Testa, il Napoli aveva sostenuto che le partite rientrassero tra gli eventi pubblici esclusi dalle spese del regolamento. Secondo il club, il Comune avrebbe esercitato un potere in eccesso nel richiedere il pagamento.
Il Tar ha però respinto la tesi:
Non ogni manifestazione che richiami un grande pubblico può essere automaticamente considerata di interesse pubblico.
Pertanto, il carattere privato delle gare di campionato resta “non revocabile in dubbio”.
La reazione in Comune
Soddisfazione da parte dell’avvocato Gennaro Esposito, consigliere comunale:
«Era indubbio che il Calcio Napoli dovesse pagare per il servizio di Polizia Municipale reso nelle occasioni delle partite».





