Una tranquilla mattinata di lavoro si è trasformata in tragedia a Trecase, in provincia di Napoli. Erano da poco passate le 12 quando un forte rumore ha interrotto il silenzio di via Capitano Rea, una strada residenziale ai piedi del Vesuvio.
Dentro una delle abitazioni, Francesco De Simone, 61 anni, carpentiere originario di Torre Annunziata e residente a Pimonte, è stato colpito alla testa da una trave in muratura staccatasi improvvisamente dal primo piano dell’immobile. L’uomo è morto sul colpo.
Un operaio esperto impegnato in lavori di manutenzione
De Simone stava effettuando interventi di messa in sicurezza e ripristino di alcune parti danneggiate della casa. Aveva parcheggiato l’auto davanti al cancello, scaricato gli attrezzi e iniziato a lavorare da solo, come faceva da una vita.
I vicini lo ricordano come un artigiano esperto, capace di “aggiustare, costruire, sistemare tutto”. Un lavoratore instancabile, abituato alla fatica dei cantieri e al lavoro manuale.
Le prime ipotesi: errore o cedimento strutturale
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, per l’uomo non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato trovato tra i frammenti di calcinacci e ferri contorti.
Gli investigatori ipotizzano che a provocare l’incidente possa essere stato un cedimento del solaio o un errore nella puntellatura. Saranno le indagini a stabilire la causa esatta del crollo.
La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro dell’abitazione e della salma per l’autopsia. Le indagini sono affidate ai carabinieri del nucleo investigativo oplontino, che stanno raccogliendo rilievi tecnici e testimonianze.
Lavorava senza contratto e senza protezioni
Dalle prime verifiche è emerso che Francesco De Simone lavorava in nero. Non risultavano contratti, né coperture assicurative o autorizzazioni edilizie.
Il cantiere, di fatto, era stato aperto senza permessi e privo delle necessarie misure di sicurezza: nessun ponteggio, casco o dispositivo di protezione individuale. Solo un uomo, la sua esperienza e il rischio sottovalutato di un lavoro improvvisato.
La ricostruzione dei carabinieri
Gli investigatori hanno documentato ogni dettaglio: la trave spezzata, la polvere ancora sospesa, gli attrezzi accatastati in un angolo. Sul muro, il segno netto della caduta testimonia la violenza dell’impatto.
I militari hanno raccolto testimonianze tra i residenti e interrogato i proprietari dell’abitazione, che avevano ingaggiato l’operaio per i lavori.
In via Capitano Rea, dopo l’intervento dei soccorsi, è tornato il silenzio. Solo qualche vicino si è affacciato alle finestre, incredulo per quanto accaduto.
Un dramma che riapre il tema della sicurezza sul lavoro
La morte di Francesco De Simone evidenzia ancora una volta la fragilità del lavoro irregolare e i rischi legati agli interventi edili non autorizzati.
Un episodio che si aggiunge alle troppe morti bianche registrate ogni anno in Italia, spesso legate a cantieri improvvisati e all’assenza di controlli.
Le indagini proseguiranno nelle prossime ore, con ulteriori sopralluoghi e l’esame autoptico, per accertare ogni responsabilità.