La normativa italiana mette a disposizione diversi strumenti per sostenere chi si trova senza occupazione. Non si tratta solo di contributi economici, ma anche di percorsi formativi e misure per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro.

Alcuni aiuti sono rivolti a chi non ha mai avuto un impiego, altri a chi lo ha perso in modo involontario, altri ancora ai lavoratori autonomi in difficoltà.

Bonus Casalinghe

Il cosiddetto bonus casalinghe non prevede un contributo economico diretto, ma consente alle donne impegnate in attività non retribuite di accedere a corsi di formazione gratuiti.

È richiesta l’iscrizione all’INAIL (24 euro annui).

I bandi sono pubblicati dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

L’obiettivo è rafforzare le competenze per un futuro ingresso nel mondo del lavoro.

Supporto Formazione e Lavoro (SFL)

Il SFL è destinato a persone tra i 18 e i 59 anni considerate occupabili, con un ISEE fino a 10.140 euro.

Prevede un’indennità mensile a fronte della sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e del Patto di Servizio Personalizzato.

Chi riceve il sostegno deve partecipare a percorsi di formazione e iniziative di orientamento al lavoro.

Sono previsti limiti patrimoniali: valore della casa non superiore a 150.000 euro e patrimonio mobiliare massimo di 6.000 euro (incrementabile in base al nucleo familiare).

NASpI

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è la principale indennità per chi perde un lavoro subordinato in modo involontario.

Requisiti: almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.

La domanda va presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto.

Importo massimo: 1.562,82 euro al mese, calcolato sulla retribuzione media.

Dal 6° mese scatta una riduzione del 3% mensile (dall’8° mese per gli over 55).

DIS-COLL

Riservata ai collaboratori iscritti alla Gestione Separata INPS che si trovano senza lavoro in maniera involontaria.

Requisito: almeno una mensilità di contributi nell’anno precedente.

Importo: 75% del reddito medio fino a un massimo di 1.436,61 euro, con un incremento del 25% sulla quota eccedente.

Anche qui è prevista una decurtazione del 3% a partire dal 6° mese.

ISCRO per partite IVA

L’ISCRO è pensata per i lavoratori autonomi con partita IVA iscritti alla Gestione Separata INPS. È una sorta di “cassa integrazione” per professionisti senza cassa previdenziale.

Può essere richiesta una sola volta all’anno (entro il 31 ottobre).

Durata massima: 6 mesi.

Importo variabile da 200 a 800 euro al mese (pari al 25% del reddito medio dei due anni precedenti).

Requisiti: calo del reddito di almeno il 70% rispetto al biennio precedente e reddito annuo non superiore a 12.000 euro.