La Guardia di Finanza ha eseguito questa mattina, 18 settembre, un decreto di sequestro preventivo per beni mobili e immobili del valore complessivo di 5,74 milioni di euro nei confronti della società Am Distribution Srl, nota come Napolitano Store, e del suo amministratore Angelo Napolitano, 47 anni.
L’operazione nasce da un’indagine coordinata dalla Procura di Nola e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, con il via libera del gip di Nola. Al centro delle contestazioni vi sono presunti illeciti fiscali, legati a un sistema di vendite in nero e all’utilizzo di fatture false.
Vendite a prezzi stracciati e fatture inesistenti
Secondo gli investigatori, Napolitano Store avrebbe commercializzato prodotti di telefonia, informatica ed elettrodomestici a prezzi inferiori fino a 400 euro rispetto a quelli di mercato. Per giustificare contabilmente queste operazioni, sarebbero state emesse fatture per operazioni inesistenti, senza applicazione dell’Iva, a favore di società di comodo prive di dipendenti e di reale attività.
Tale meccanismo avrebbe consentito al negozio di proporre ai clienti prezzi notevolmente più bassi rispetto alla grande distribuzione e agli stessi produttori ufficiali.
Pagamenti in contanti e doppia contabilità
Le indagini hanno inoltre ricostruito un sistema basato su pagamenti esclusivamente in contanti, preferibilmente con banconote da cento euro. Questa modalità, già documentata in alcuni servizi televisivi, sarebbe stata la condizione necessaria per accedere agli sconti più consistenti.
Ai clienti veniva consegnata una ricevuta priva di valore fiscale, simile a uno scontrino, generata da un software gestionale interno. Su di essa compariva il codice IMEI dei telefoni venduti, così da consentire comunque il monitoraggio delle vendite e la gestione di eventuali sostituzioni.
Crescita anomala e successo sui social
Am Distribution Srl ha registrato in pochi anni una crescita definita dagli inquirenti “esponenziale e anomala”: il fatturato sarebbe passato da 2,2 milioni di euro nel 2017 a oltre 20,8 milioni nel 2023.
A contribuire a questa espansione non solo i prezzi competitivi, ma anche una forte presenza sui social. Angelo Napolitano, molto seguito su TikTok, ha promosso direttamente i prodotti, consolidando la popolarità del marchio e trasformandosi in personaggio pubblico.
Sequestri e beni riconducibili a Napolitano
Il decreto di sequestro ha colpito diversi beni, tra cui un immobile a Gianturco (Napoli Est) e uno yacht di 16,5 metri. Entrambi risultano intestati a terzi, ma secondo la Guardia di Finanza sarebbero in realtà nella disponibilità di Angelo Napolitano, che formalmente risulta nullatenente.
Il precedente in Consiglio Regionale
L’imprenditore era già finito al centro delle cronache lo scorso 8 agosto, quando comparve in un video girato all’interno del Consiglio Regionale della Campania insieme alla tiktoker Rita De Crescenzo e al consigliere Pasquale Di Fenza. Nel filmato i tre cantavano l’inno nazionale sventolando il Tricolore. La vicenda portò all’espulsione di Di Fenza dal partito Azione.





