Ufficialmente annullato il concerto del rapper napoletano Frezza, in programma il 27 settembre a Montefredane, in provincia di Avellino. La decisione è arrivata dalla struttura che avrebbe dovuto ospitare l’evento, dopo che il sindaco del comune irpino, Ciro Aquino, aveva annunciato la possibilità di un’ordinanza per bloccare l’esibizione.
La polemica sul video di presentazione
A scatenare il caso è stato un videomessaggio pubblicato dal rapper per annunciare la tappa in Irpinia: nelle immagini Frezza simulava l’esplosione di colpi di pistola. Un gesto che ha alimentato le critiche e le preoccupazioni delle istituzioni locali, portando al passo indietro definitivo da parte degli organizzatori.
La replica di Frezza sui social
Il 21enne artista partenopeo ha affidato la sua risposta a Instagram, denunciando la scelta come un atto di censura:
“Viviamo in una società che abbandona i deboli e poi si sorprende quando diventano mostri. Nel 2025 mi annullano ancora i live perché Frezza istiga alla violenza. E i film di mafia o di camorra cosa fanno? Io canto, racconto la mia vecchia vita e dimostro che chi vuole davvero può farcela. La violenza la istigate voi, non la musica. A me ha salvato la musica, e voi me la impedite. Questa è l’Italia.”
Un caso che divide
La vicenda ha riacceso il dibattito sul rapporto tra musica trap e rap, libertà di espressione e istigazione alla violenza. Da una parte le istituzioni locali, che hanno ritenuto inopportuno ospitare l’artista dopo il video incriminato; dall’altra Frezza, che rivendica il diritto di raccontare la propria storia personale attraverso le sue canzoni.





