Condannata a un mese di reclusione (pena sospesa) una donna napoletana giudicata colpevole di molestie e disturbo alla persona per aver inviato 71 messaggi vocali su WhatsApp a una vicina di casa. I fatti risalgono ad agosto 2021, quando l’imputata, compagna del fratello della vittima, iniziò a inviare messaggi minatori e offensivi dopo un litigio riguardante l’uso di un immobile di proprietà del padre della vittima, concesso ai figli a turno per il periodo estivo.

Secondo il Tribunale di Torre Annunziata, non si può parlare di lieve entità del reato, perché la condotta è reiterata in un arco di tempo ristretto, creando un contesto offensivo rilevante. I messaggi erano inviati dal telefono del figlio e contenevano minacce a rivendicare i diritti sull’immobile per conto del compagno.

La condanna, sebbene di breve durata, evidenzia come anche comportamenti digitali ripetuti possano configurare reato penale, sottolineando l’importanza della responsabilità online.