Una nuova specie aliena è arrivata nei mari italiani: si tratta della triglia del Mar Rosso (Upeneus pori). Ad agosto 2025 un esemplare è stato catturato tra Torre del Greco ed Ercolano, in Campania. La scoperta, frutto di un lavoro congiunto dei progetti AlienFish e BlueChain, segna un passo importante nello studio della biodiversità marina del Mediterraneo.
Un salto geografico significativo
Il ricercatore dell’Università di Catania e coordinatore di AlienFish, Francesco Tiralongo, ha spiegato a Fanpage.it:
«Questo ritrovamento rappresenta un salto geografico notevole rispetto alle precedenti osservazioni nello Ionio e nello Stretto di Sicilia».
La triglia del Mar Rosso, originaria dell’Oceano Indiano, è giunta nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, la stessa rotta seguita da molte altre specie aliene. Negli ultimi anni il suo areale si è ampliato verso ovest, favorito dal riscaldamento delle acque e dalla crescente tropicalizzazione degli ecosistemi marini.
Come riconoscere la triglia del Mar Rosso
La nuova specie somiglia molto alle triglie autoctone, Mullus barbatus e Mullus surmuletus, rendendo complessa l’identificazione. Tuttavia, un dettaglio può aiutare:
il lobo superiore della pinna caudale della triglia del Mar Rosso presenta bande scure ben visibili, un tratto che la distingue dalle triglie nostrane.
Riconoscerla è essenziale per comprendere la reale portata della sua espansione e contribuire al monitoraggio delle specie aliene.
Citizen science: pescatori e cittadini in prima linea
«Questa scoperta – sottolinea Tiralongo – dimostra l’importanza della citizen science e della collaborazione tra pescatori, cittadini e ricercatori per individuare tempestivamente le specie aliene marine e seguirne la diffusione».
Grazie a segnalazioni e catture documentate, infatti, è possibile costruire un quadro aggiornato della presenza di questi organismi invasivi.
Perché arrivano nuove specie nei mari italiani
Le cosiddette specie lessepsiane – come la triglia del Mar Rosso, il pesce scorpione (Pteroes miles) e i pesci coniglio (Siganos luridus) – stanno colonizzando progressivamente le acque italiane. La causa principale risale al 1869, quando l’apertura del Canale di Suez ha messo in comunicazione il Mar Rosso con il Mediterraneo.
A questo si aggiunge il cambiamento climatico: l’aumento rapido delle temperature marine rende le acque mediterranee sempre più adatte a specie termofile, cioè amanti del caldo.
Le conseguenze sugli ecosistemi locali
L’arrivo delle specie aliene minaccia le specie autoctone, che spesso subiscono la concorrenza di organismi più aggressivi e privi di predatori naturali. Per contrastare il fenomeno, enti di ricerca e pagine scientifiche promuovono la partecipazione attiva dei cittadini.