Il Bonus Asilo Nido 2025 non è soltanto un contributo economico: per molte famiglie significa la possibilità concreta di sostenere i costi delle rette senza compromettere il bilancio mensile. La misura, gestita dall’INPS, è stata aggiornata con alcune novità che rendono l’accesso più semplice e in alcuni casi più vantaggioso, soprattutto per chi ha figli piccoli nati dal 2024.

A chi spetta il Bonus Asilo Nido

Il bonus è destinato ai genitori di bambini con meno di tre anni iscritti ad asili nido pubblici o privati autorizzati. La dicitura “privato autorizzato” è fondamentale: la struttura deve essere riconosciuta dal Comune o dalla Regione ed essere inclusa negli elenchi ufficiali.

Oltre alla frequenza dell’asilo, il contributo può coprire anche le spese di assistenza domiciliare per bambini con gravi patologie croniche, su certificazione del pediatra. In questo caso, però, non è possibile cumulare il beneficio con quello destinato alla retta scolastica.

Importi del Bonus Asilo Nido 2025

L’ammontare del contributo varia in base all’ISEE:

Fino a 25.000 euro: massimo 3.000 euro annui (circa 272 euro al mese per 11 mesi).

Da 25.001 a 40.000 euro: massimo 2.500 euro annui.

Oltre 40.000 euro o senza ISEE: massimo 1.500 euro annui.

La novità 2025

Per i bambini nati dal 1° gennaio 2024, con ISEE fino a 40.000 euro, il contributo massimo aumenta a 3.600 euro annui. Una misura che mira a sostenere le famiglie più giovani in una fase delicata di crescita dei costi dei servizi educativi.

Come presentare la domanda

La richiesta del Bonus Asilo Nido 2025 si effettua esclusivamente online, tramite SPID, CIE o CNS, entro il 31 dicembre 2025. Servono i dati del bambino, del genitore che sostiene la spesa e il periodo di frequenza.

Per gli asili privati autorizzati non è più necessario caricare la prima fattura: i dati vengono trasmessi direttamente dall’Agenzia delle Entrate all’INPS. Resta invece l’obbligo di inviare ogni mese le ricevute di pagamento della retta.

Il rimborso avviene con cadenza mensile su conto corrente, carta prepagata o bonifico domiciliato. I tempi medi di accredito oscillano tra le due e le quattro settimane.

Incompatibilità e scadenze

Il bonus non è cumulabile con le detrazioni IRPEF per le rette scolastiche. Le famiglie devono quindi valutare quale agevolazione risulti più conveniente. Il diritto decade in caso di perdita dei requisiti (ad esempio superamento dell’età limite o trasferimento all’estero).