Una petizione popolare è stata lanciata per chiedere l’intervento urgente del Comune di Napoli, del Ministero della Cultura, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, al fine di salvaguardare il Centro Antico della città, oggi sempre più esposto al rischio di trasformarsi in un centro commerciale a cielo aperto, snaturato e impoverito della sua vocazione culturale e artigianale.

L’iniziativa è presentata in conferenza stampa in via Duomo, davanti alla chiesa di San Giorgio Maggiore, da Salvatore Ronghi, presidente di Sud Protagonista, insieme alla consigliera regionale Maria Muscarà, al responsabile cittadino del movimento Pietro Funaro e al rappresentante territoriale dei Decumani Maurizio Palma.

Obiettivi della petizione
La petizione propone misure concrete per tutelare l’identità storica e culturale del Centro Antico, tra cui:

Zonizzazione commerciale e vincoli d’uso per le attività nei quartieri storici, come già previsto in altre città italiane;

Istituzione di un Registro ufficiale delle Botteghe storiche napoletane, con il riconoscimento formale delle attività tradizionali;

Una campagna di sensibilizzazione rivolta ai turisti, per promuovere l’artigianato locale autentico e scoraggiare l’acquisto di prodotti industriali privi di valore culturale.

Secondo gli organizzatori, è necessario bloccare l’apertura indiscriminata di negozi di souvenir generici, minimarket e attività di bassa qualità, che minacciano la sopravvivenza di botteghe artigiane come quelle dei presepisti, ceramisti, orefici, liutai, librai antichi, sarti e artigiani storici dell’abbigliamento da cerimonia.

Critiche all’amministrazione comunale
Nel corso dell’incontro, i promotori hanno denunciato la mancanza di azione da parte del Comune. «Via Duomo, un tempo nota per la sua eleganza e per le sue sartorie artigianali – ha dichiarato Maurizio Palma – è oggi invasa da baretti, pizzetterie e negozi di importazione, che stanno cancellando l’identità culturale del quartiere».

Maria Muscarà ha aggiunto: «Il Comune ha il dovere di proteggere il Centro Antico, patrimonio dell’Unesco. Invece, tra grandi progetti incompiuti e dispute istituzionali, si registra una preoccupante assenza di visione e di interventi concreti sul territorio».

Anche Pietro Funaro ha ribadito la necessità di bloccare nuove autorizzazioni nelle aree più delicate del centro storico – come via Tribunali, Spaccanapoli, via Duomo, i Decumani e San Gregorio Armeno – e di introdurre incentivi economici per sostenere le botteghe storiche, tra cui affitti calmierati, sgravi fiscali e bandi dedicati.

Una richiesta di tutela per un patrimonio condiviso
«Vogliamo evitare che il cuore di Napoli sia snaturato – ha concluso Salvatore Ronghi – e chiediamo al Comune di adottare strumenti urbanistici e commerciali coerenti con la tutela del patrimonio culturale, artistico e identitario del Centro Antico».

La petizione è attualmente aperta alla sottoscrizione dei cittadini, invitati a sostenere l’iniziativa per la valorizzazione sostenibile e rispettosa di uno dei luoghi più emblematici del patrimonio storico-artistico italiano.