Sconcerto e indignazione in città dopo l’arresto di due carabinieri e un poliziotto, accusati di aver chiesto favori sessuali a una giovane donna in cambio di aiuto per risolvere problemi giudiziari e personali. I tre agenti sono stati raggiunti da misure cautelari agli arresti domiciliari, disposte dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Siracusa.

La denuncia della vittima
A dare avvio all’inchiesta è stata la denuncia di una ragazza di 24 anni, che si era recata presso un commissariato per ritirare una precedente querela. In quell’occasione, ha riferito agli inquirenti di essere stata oggetto di molestie da parte di due carabinieri, a cui si era inizialmente rivolta per chiedere aiuto in merito a una lite di vicinato e ad alcune vicende giudiziarie.

Secondo quanto emerso dalle indagini, uno dei due militari l’avrebbe successivamente violentata, approfittando della sua condizione di fragilità. In cerca di supporto, la giovane si sarebbe poi rivolta a un poliziotto, che a sua volta le avrebbe chiesto rapporti sessuali in cambio del suo intervento.

Le accuse: abuso di potere e violenza sessuale
I tre indagati sono accusati, a vario titolo, di induzione indebita a dare o promettere utilità – un reato che punisce chi, abusando della propria funzione, costringe qualcuno a concedere vantaggi indebiti – e, in un caso, anche di violenza sessuale.

Il quadro indiziario, ritenuto solido dagli inquirenti, ha portato all’esecuzione delle misure cautelari, attualmente agli arresti domiciliari per tutti gli imputati.

Un caso che scuote le istituzioni
Il caso sta suscitando forte preoccupazione anche nelle istituzioni e tra le forze dell’ordine. L’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato hanno avviato accertamenti interni e ribadito la linea di tolleranza zero verso ogni forma di abuso o comportamento incompatibile con il ruolo e la divisa indossata.

“Massimo rispetto per le indagini in corso e piena fiducia nell’operato della magistratura. Se confermate, queste condotte sono gravissime e incompatibili con il servizio allo Stato e ai cittadini”, ha dichiarato una fonte istituzionale.