Ogni anno, milioni di contribuenti compilano la dichiarazione dei redditi senza avere piena consapevolezza delle agevolazioni fiscali a cui potrebbero avere diritto. Tra queste rientrano le detrazioni per figli a carico e, in parte, anche quelle per le spese veterinarie sostenute per gli animali domestici. Tuttavia, è importante chiarire che non si tratta di benefici equivalenti.

Detrazioni per figli a carico: cosa prevede la normativa
Secondo la normativa fiscale italiana, chi ha figli minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti può beneficiare di specifiche detrazioni IRPEF. Questi benefici fiscali si applicano in misura variabile in base al reddito complessivo del nucleo familiare e al numero di figli.

Inoltre, va ricordato che a partire dal 2022 è entrato in vigore l’Assegno Unico Universale, che ha sostituito molte delle detrazioni e degli assegni familiari tradizionali. Pertanto, è fondamentale aggiornarsi annualmente per comprendere quali misure si applicano al proprio caso specifico.

Spese veterinarie: cosa si può detrarre
Diversamente dalle spese per i figli, quelle relative agli animali domestici non danno diritto a un assegno, ma a una detrazione fiscale del 19%, applicabile solo a una parte delle somme spese. Nello specifico, sono detraibili le spese comprese tra 129,11 euro e 550 euro annui. L’importo massimo recuperabile, quindi, si aggira intorno agli 80 euro.

Rientrano tra le spese ammesse:

visite veterinarie,

esami diagnostici,

interventi chirurgici,

farmaci prescritti dal veterinario.

Tutte le spese devono essere documentate e il pagamento deve essere tracciabile (bonifico, carta di credito, ecc.).

Contributo regionale: un’opportunità in più
Oltre alla detrazione nazionale, alcune regioni italiane offrono un contributo aggiuntivo per spese veterinarie. Si tratta di una misura rivolta ai cittadini in condizioni economiche svantaggiate. I requisiti principali sono:

un ISEE inferiore a 16.215 euro,

un’età pari o superiore a 65 anni,

spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024,

iscrizione dell’animale nella Banca Dati Nazionale (SINAC) o in una banca dati regionale,

pagamenti effettuati con mezzi tracciabili.

È importante sottolineare che i fondi regionali vengono erogati in base all’ordine di arrivo delle richieste, fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Cosa fare per non perdere le agevolazioni
Per evitare di rinunciare a benefici a cui si ha diritto, è essenziale seguire alcuni passaggi chiave:

Conservare tutte le ricevute relative a spese veterinarie.

Verificare che l’animale sia correttamente registrato con microchip.

Accertarsi di rientrare nei limiti ISEE previsti per i contributi regionali.

Inserire le spese veterinarie nel modello 730 o nel modello Redditi Persone Fisiche.

Presentare eventuale domanda regionale nei tempi previsti.