Nuovo furto al Fondo “Nicola Nappo”, il più grande terreno agricolo confiscato alla camorra nella provincia di Salerno. L’episodio si è verificato nell’ultimo fine settimana e ha visto i ladri portare via circa un centinaio di rubinetti dalle fontane distribuite nelle aree coltivate.
Un bottino irrisorio, ma simbolico
Il valore economico del bottino ammonta a circa 1.500 euro, ma il gesto rappresenta molto più di una semplice perdita materiale. Il Fondo Nicola Nappo, situato in via Nuova San Marzano a Scafati, è un simbolo della lotta alla criminalità organizzata: un’area di oltre 12 ettari, un tempo di proprietà del clan Galasso, confiscata dallo Stato e oggi destinata a progetti di agricoltura sociale e animazione comunitaria.
Gestito dall’Associazione Temporanea di Scopo “Terra Vi.Va.”, il fondo ospita coltivazioni agricole, cooperative di lavoro e attività sociali.
Non è il primo episodio
Negli anni, il Fondo Nappo è stato spesso bersaglio di furti e atti vandalici, interpretati dagli inquirenti come intimidazioni legate al passato criminale della struttura.
Oltre al furto dei rubinetti delle fontane, in passato sono stati registrati atti di devastazione che hanno rallentato i progetti di valorizzazione dell’area. Tuttavia, queste difficoltà non hanno mai fermato il lavoro delle associazioni coinvolte, decise a trasformare il fondo in un esempio concreto di riscatto sociale.
Le indagini
Le indagini sono condotte dai carabinieri della tenenza di Scafati e dal reparto territoriale di Nocera Inferiore, sotto la guida del tenente colonnello Gianfranco Albanese.
Gli investigatori hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza installate all’interno del fondo, nella speranza di ottenere indizi utili per identificare i responsabili.
Un simbolo della lotta alla camorra
Il furto al Fondo Nicola Nappo non è solo un danno materiale, ma un attacco al simbolo del riscatto dalla criminalità organizzata. I terreni, un tempo legati al clan Galasso, rappresentano oggi un’opportunità per la comunità locale, grazie alle iniziative promosse da FLAI-CGIL e Alpaa per valorizzare l’agricoltura e il lavoro collettivo.





