L’Inps ha annunciato che il pagamento delle pensioni previsto per venerdì 3 gennaio potrebbe essere particolarmente basso per alcuni pensionati, fino ad arrivare a zero in alcuni casi. Questa situazione è causata dal conguaglio fiscale di fine anno, un’operazione con cui l’Istituto ricalcola a consuntivo le ritenute fiscali relative al 2024.

Conguaglio fiscale: cosa significa?
Il conguaglio fiscale è un ricalcolo delle ritenute erariali effettuate durante l’anno. Se le ritenute applicate sono risultate inferiori a quanto dovuto, l’Inps – in qualità di sostituto d’imposta – provvede a recuperare le somme mancanti attraverso i cedolini di gennaio e, se necessario, di febbraio.

Questa operazione potrebbe portare a un assegno di gennaio azzerato per alcuni pensionati, in quanto l’intero importo viene utilizzato per compensare il debito fiscale. Tuttavia, questa condizione riguarda solo un numero limitato di pensionati.

Chi è interessato dal conguaglio di gennaio?

Il conguaglio di gennaio coinvolge principalmente i pensionati che:

Hanno percepito più trattamenti previdenziali o incrementi di reddito durante l’anno.

Percepiscono redditi aggiuntivi oltre alla pensione, come nel caso di chi continua a lavorare.

In questi casi, le ritenute fiscali potrebbero essere state applicate in misura inferiore rispetto a quanto effettivamente dovuto. Una volta determinato l’importo complessivo delle prestazioni erogate, l’Inps effettua il calcolo corretto e trattiene le somme mancanti dai cedolini successivi.

Pensionati esclusi dall’azzeramento del cedolino

Fortunatamente, non tutti i pensionati devono preoccuparsi di un assegno pari a zero. Sono esclusi coloro che:

Percepiscono una pensione annua lorda inferiore a 18.000 euro (1.384,61 euro lordi al mese);

Hanno un debito fiscale superiore a 120 euro.

Per questi pensionati, il debito viene rateizzato fino a novembre, distribuendo il recupero in 11 rate mensili. Ad esempio, un pensionato che percepisce 1.200 euro al mese e deve restituire 400 euro vedrà una trattenuta di circa 36 euro al mese da gennaio a novembre.

Il conguaglio di primavera: differenze

Da non confondere con il conguaglio effettuato in primavera, che riguarda i redditi complessivi dichiarati e è gestito dall’Agenzia delle Entrate. Eventuali somme dovute vengono recuperate dall’Inps nei mesi da agosto a novembre.