Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, supportati dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica oplontina, ha portato alla luce un’inquietante attività illecita finalizzata al saccheggio del patrimonio culturale. Grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, un’opera d’arte di inestimabile valore è stata salvata.

Il blitz e la scoperta degli scavi clandestini
L’operazione ha avuto luogo in una cantina situata in Corso Garibaldi, all’altezza del civico 106. I Carabinieri, coadiuvati anche dai vigili del fuoco, hanno rinvenuto tre tunnel scavati abusivamente, diretti verso il sito archeologico di Oplontis, in particolare verso la Villa di Poppea, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Quest’ultima è famosa per i suoi affreschi e le decorazioni che risalgono all’epoca romana.

I tunnel, parzialmente crollati, si presentavano comunque utilizzabili e puntavano verso l’atrio centrale della villa, una zona di grande interesse archeologico per le sue decorazioni ad affresco ben conservate.

Sequestri e denunce
Durante l’operazione, sono sequestrati numerosi strumenti utilizzati per gli scavi clandestini. Tra questi, attrezzi per lo scavo, materiali di puntellamento per garantire la stabilità dei tunnel, areatori per favorire la ventilazione e recipienti contenenti lapilli, presumibilmente provenienti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì la zona.

Il proprietario del locale, un falegname 53enne del posto, incensurato, è denunciato per reati legati alla violazione del Codice dei beni culturali, in particolare l’articolo 169 che riguarda le opere illecite a danno del patrimonio culturale.

Importanza del sito archeologico di Oplontis
La Villa di Poppea, situata nella zona archeologica di Oplontis, rappresenta uno dei siti più importanti del patrimonio romano. Scoperta negli anni ’60, la villa è celebre per i suoi affreschi straordinari e le sue decorazioni ben preservate, che offrono una testimonianza unica della vita aristocratica del I secolo d.C.

Gli scavi clandestini rappresentano una seria minaccia per la conservazione di questi tesori, e l’intervento dei Carabinieri ha impedito ulteriori danni a un patrimonio che appartiene non solo all’Italia, ma all’umanità intera.

Il contrasto ai reati contro il patrimonio culturale
Il fenomeno degli scavi abusivi, purtroppo, continua a essere un problema diffuso in molte aree d’Italia, specialmente in zone di grande interesse storico e archeologico come quella di Torre Annunziata. Il lavoro costante dei Carabinieri e delle forze di polizia specializzate nel contrasto ai reati contro il patrimonio culturale è fondamentale per proteggere queste risorse e per preservare la memoria storica del Paese.