Le strade di Napoli sono state recentemente scenario di due vicende criminali che potrebbero essere legate da un inquietante filo conduttore. Un uomo è stato fermato dai carabinieri della Compagnia Centro per un caso di intossicazione e rapina ai danni di un’anziana signora da parte di un finto tassista. Durante l’interrogatorio, è emersa la possibilità che lo stesso individuo possa essere collegato anche agli episodi di intossicazione causati dal latte di mandorla offerto a ignare vittime.

Il Finto Tassista
Qualche settimana fa, la storia di un’anziana signora intossicata e poi rapinata da un finto tassista aveva catturato l’attenzione della cronaca. Il sospettato, un cinquantenne del centro storico di Napoli, è fermato e interrogato dai carabinieri. Dall’interrogatorio sono emerse nuove informazioni che potrebbero collegare l’uomo anche ad un’altra serie di crimini.

Il Latte di Mandorla Intossicante
Parallelamente, a Napoli è scoppiata una psicosi riguardo un individuo che offre latte di mandorla contaminato all’interno di attività commerciali. Questo sconosciuto, dopo aver offerto il latte, causava malessere e intossicazione alle vittime. Ad oggi, sette persone sono risultate intossicate dopo aver bevuto il latte offerto in due esercizi commerciali della zona di via Foria: una genepesca e un discount di piazza Poderico. Tra le vittime ci sono il titolare della genepesca, sua figlia e una commessa, che hanno descritto lo stesso modus operandi: un uomo entra nel negozio con una bottiglia di latte di mandorla, dichiarando che è un omaggio da un bar vicino, e dopo averlo bevuto, le persone si sentono male, con sintomi di malessere e perdita dei sensi.

Le Indagini in Corso
I carabinieri stanno analizzando i narcotici usati per verificare se i due casi possano essere collegati. Le bottiglie di latte di mandorla sono acquisite per le analisi, e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona sono visionate per identificare il sospetto. Se i narcotici utilizzati nei due episodi risultassero identici, ciò rappresenterebbe un elemento cruciale per risolvere entrambe le indagini.

La Diffusione sui Social
La notizia ha avuto ampia risonanza sui social media, dove commercianti della zona hanno pubblicato video su TikTok per avvertire colleghi e cittadini del pericolo. Tuttavia, sembra che il fenomeno si sia risolto rapidamente e che alcuni casi ipotizzati siano stati più il risultato di emulazione che episodi reali di intossicazione.