Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto e un disegno di legge mirati alla riduzione delle liste di attesa per esami e visite specialistiche. Il provvedimento, composto da sette articoli, introduce misure urgenti per contrastare i tempi lunghi di attesa, garantendo un miglior accesso ai servizi sanitari per i cittadini.

Piattaforma Nazionale e Centri Unici Regionali
Una delle novità principali è l’istituzione di una piattaforma nazionale presso l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) che monitorerà e raccoglierà dati sul fenomeno delle liste di attesa. Inoltre, saranno creati Centri Unici Regionali o Infraregionali, che integreranno tutte le prestazioni disponibili del settore pubblico e del privato convenzionato. In caso di mancata prestazione urgente entro 72 ore, i cittadini potranno rivolgersi a servizi intramoenia o a privati accreditati, con costi coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Potenziamento dell’Offerta Assistenziale
Il decreto prevede anche il potenziamento dell’offerta assistenziale con l’estensione degli orari per visite ed esami diagnostici anche durante il sabato e la domenica. Per incentivare i professionisti sanitari, è stata introdotta una fiscalizzazione del 15% per le ore aggiuntive dedicate allo smaltimento delle liste di attesa.

Aumento del Tetto di Spesa per il Personale Sanitario
Un altro elemento significativo del decreto è l’aumento del tetto di spesa per il personale sanitario. Per le regioni che ne faranno richiesta, il limite di spesa per quest’anno passerà dal 10% al 15%, e a partire dal 1° gennaio prossimo, il tetto di spesa sarà completamente abolito.

Misure Premiali e Sanzionatorie
Il disegno di legge prevede anche misure premiali e sanzionatorie rivolte alle Regioni, ai direttori generali e agli amministratori sanitari in base ai risultati ottenuti nella riduzione delle liste di attesa. Le Regioni che rispetteranno i tempi massimi di attesa riceveranno incentivi sulle risorse ordinarie già previste. Le figure professionali che raggiungeranno gli obiettivi potranno beneficiare di un incremento della retribuzione di almeno il 10%, mentre coloro che non raggiungeranno gli obiettivi potranno subire una decurtazione della stessa misura.

Dichiarazioni del Ministro Schillaci
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, si è detto soddisfatto dei provvedimenti, definendo “inaccettabile” che in molte realtà le liste siano chiuse, sottolineando che devono rimanere sempre aperte. Schillaci ha inoltre enfatizzato l’importanza delle misure introdotte per garantire un accesso equo e tempestivo ai servizi sanitari, migliorando l’efficienza del sistema.