Napoli, una città di antiche meraviglie e di una bellezza straordinaria, ma anche una città che porta sulle sue spalle il peso della geologia volatile della regione circostante. Mentre la storia e la cultura affiorano dalle sue strade e dai suoi monumenti, la terra sotto i suoi piedi è viva e in costante movimento. Nel pomeriggio di ieri, un altro sussulto ha fatto sobbalzare gli abitanti di Napoli e delle sue vicinanze. Non era una scossa di magnitudo significativa, appena un 2.1, ma è avvertita, una leggera nota di preoccupazione che risuona in una regione già conosciuta per la sua instabilità sismica.
Questa volta, l’epicentro è individuato nel parco della Reggia di Portici, un luogo di bellezza e storia che ora si trova al centro di un evento naturale che ha portato un altro breve momento di tensione tra la popolazione.
Ma non è solo Portici a tremare oggi. La giornata è stata segnata da una serie di scosse nell’area dei Campi Flegrei, un complesso vulcanico noto per la sua attività sismica. Le cento scosse che si sono verificate hanno tenuto in allerta le autorità locali e gli esperti geologi, monitorando costantemente la situazione per garantire la sicurezza dei residenti.
E mentre i Campi Flegrei agitano il terreno sotto di loro, il Vesuvio, il vulcano iconico che domina l’orizzonte di Napoli, non è rimasto in silenzio. Anche lui ha emesso un sussurro, un evento sismico che, seppur di modesta entità, non può essere ignorato.
Secondo i dati ufficiali, l’evento sismico che ha coinvolto il Vesuvio si è verificato a una profondità considerevole, circa otto chilometri sotto la superficie terrestre. Un segno che la terra sotto il vulcano è ancora viva e in continua evoluzione, una costante reminiscenza della sua potenziale minaccia per la popolazione circostante.