A partire da aprile, ci sono brutte notizie per coloro che beneficiano dell’assegno di inclusione, poiché potrebbero incorrere nella sospensione dei pagamenti in determinate circostanze. Il rischio di sospensione si verifica quando le famiglie che ricevono il sostegno non rispettano i termini entro i quali devono presentarsi presso i servizi sociali comunali per essere presi in carico, sottoporsi a una valutazione multidimensionale del nucleo familiare e firmare il Patto di inclusione. L’Inps ha fornito nuovi dati sulle famiglie che ricevono l’assegno di inclusione, che conta oltre 589.000 beneficiari, coinvolgendo più di 1,2 milioni di persone. È sottolineato che questi numeri sono in continua evoluzione e che il beneficio dovrebbe raggiungere a regime circa 737.000 nuclei familiari.

Dal 27 marzo, è in corso il pagamento dell’importo relativo a marzo per i nuclei familiari che già ricevono il beneficio e per coloro che hanno presentato domanda nei mesi precedenti e hanno concluso con successo l’istruttoria, firmando il Patto di attivazione digitale entro febbraio. Per le famiglie che ricevono il primo pagamento a marzo, l’accredito è avvenuto il 15 marzo.

Inoltre, l’Inps ha chiarito che il 27 marzo saranno disposte anche le sospensioni per le domande in cui non sono confermati i requisiti in sede di rinnovo e la necessità di presentare l’Isee aggiornato per la mensilità di marzo. Se manca l’Isee 2024, le prestazioni già in corso verranno sospese fino alla presentazione della nuova Dichiarazione sostitutiva unica. L’erogazione riprenderà una volta confermati i requisiti in base all’Isee aggiornato.

Per quanto riguarda la convocazione presso i servizi sociali, di solito spetta a loro convocare le famiglie, ma si sono verificati dei rallentamenti in alcuni casi. Il rischio è di non rispettare la scadenza fissata dalla normativa, che è di 120 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale, un passaggio cruciale per ricevere il sostegno. Tuttavia, la legge non ammette ritardi e non giustifica chi non è convocato tempestivamente.

In casi in cui la scadenza dei 120 giorni coincida con la conclusione delle verifiche istruttorie, l’Inps erogherà comunque le prime 3 mensilità spettanti. Gli altri pagamenti saranno sospesi fino a quando non avrà luogo l’incontro con i servizi sociali.