“Lo schiaffo dato dal Ceo di Stellantis ai lavoratori di Pomigliano fa male”. Lo ha detto il segretario regionale della Uilm Campania, Crescenzo Auriemma, partecipando a Pomigliano d’Arco, ad un incontro sul futuro dello stabilimento Stellantis organizzato dal Pd, ed al quale hanno preso parte esponenti nazionali e locali del Partito democratico ed anche i segretari generali della Fim di Napoli, Biagio Trapani, e della Fiom Campania, Mauro Cristiani. “La qualità a Pomigliano è fondamentale – ha aggiunto – lavora su tre turni, nel 2023 ha prodotto 215mila vetture e dato una spinta a Stellantis nella percentuale di produzione in Europa. Pomigliano è una grande fucina di idee e sviluppo, ma senza industria non c’è nord nè sud”.

Per il segretario della Fim, Biagio Trapani, “chi fa industria e chi governa ha il dovere di stare sullo stesso binario”. “A Pomigliano la crisi non è iniziata – ha detto – ma lo stabilimento quest’anno ne è uscito. Ma dal 2026 può avere una crisi importante, ed è per questo che il nostro Governo, in questa transazione ecologica storica, deve portare l’industria oltre, per arrivare a soluzioni che servono al Paese Italia. Sono necessarie politiche mirate al sostegno del settore”. “Con gli incentivi il Governo sposta solo il problema in avanti – ha affermato Cristiani della Fiom – avremo un mercato che si riprende momentaneamente ma non sapremo quale futuro ha l’automotive. Elettrico o ibrido che sia, l’Italia può avere un ruolo fondamentale puntando sull’innovazione. Perché la transizione non riguarda solo l’automotive, ma tutto il settore della mobilità”.