Il tanto discusso bonus da 100 euro in busta paga, noto anche come trattamento integrativo o ex bonus Renzi, continua a essere un punto focale di supporto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. Nel corso degli anni, questo incentivo ha subito modifiche e aggiornamenti, e anche nel 2024 porta con sé alcune novità importanti.

Cosa è il Trattamento Integrativo o Bonus 100 Euro?
Il trattamento integrativo, erede dell’ex bonus Renzi, è una somma di denaro destinata ai lavoratori dipendenti con redditi modesti, generalmente pari a 100 euro mensili. L’attribuzione di questa somma segue regole specifiche, che sono cambiate nel corso degli anni, ma il suo calcolo può essere relativamente semplice.

Di solito, viene calcolato dividendo 1.200 euro per 365 giorni e moltiplicando per i giorni di detrazione per lavoro dipendente spettante nel mese. Tuttavia, in molte situazioni i datori di lavoro procedono direttamente a versare 100 euro in busta paga, senza effettuare questo calcolo.

Chi Ha Diritto al Bonus 100 Euro?

Nel 2024, il trattamento integrativo pieno è destinato ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro all’anno. Per coloro che guadagnano tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus è attribuito solo se specifiche detrazioni superano l’imposta dovuta.

Non solo i lavoratori dipendenti hanno diritto a questo bonus, ma anche altri soggetti con redditi assimilabili, come ad esempio lavoratori in cassa integrazione, soci lavoratori di cooperative, collaboratori con contratto co.co.co o a progetto, stagisti, tirocinanti e altri.

Come è Erogato il Bonus e Cosa Cambia nel 2024?

Il bonus viene erogato mensilmente, ma il calcolo è effettuato su base annua, il che significa che potrebbe essere necessario restituire la somma alla fine dell’anno se si è superato il limite di reddito. È quindi essenziale comprendere i requisiti per averne diritto.

In sintesi, per ottenere il bonus da 100 euro in busta paga, il reddito annuo deve essere compreso tra 8.174 euro e 15.000 euro. In alcuni casi, il bonus può essere concesso anche a redditi fino a 28.000 euro, ma solo se le detrazioni superano l’imposta lorda dovuta.