Nel contesto dello scontro tra il governo italiano e Stellantis, il ceo Carlos Tavares ha indicato chiaramente che gli operai dell’impianto di Pomigliano, in provincia di Napoli, rischiano di essere i più colpiti. Questo avviene in seguito alle accuse dell’azienda al governo italiano di non sostenere con incentivi la diffusione dell’auto elettrica in Italia. Tavares ha evidenziato la fabbrica di Pomigliano, dove è prodotta la Panda, e Mirafiori, dove si produce la 500 elettrica, come i siti italiani a rischio secondo l’azienda.

Le dichiarazioni del ceo si inseriscono in un contesto già teso, soprattutto dopo lo scontro tra Giorgia Meloni e Stellantis, durante il quale la premier aveva accusato l’azienda di produrre sempre meno in Italia e di delocalizzare sempre più la produzione all’estero.

Carlos Tavares ha rilasciato queste dichiarazioni a Bloomberg prima di un vertice presso il Ministero delle Imprese, in cui il ministro Adolfo Urso ha confermato l’esistenza del Piano Ecobonus per il 2024, del valore di quasi un miliardo di euro. Tuttavia, sembra che ciò non sia sufficiente a distendere i rapporti tra il governo e Stellantis.

Il ministro Urso ha affermato che durante incontri con Tavares e la proprietà Elkann, era stata richiesta un’impegno a modificare la normativa Euro7, un impegno che il governo ha mantenuto. Tuttavia, se Stellantis richiede che l’Italia segua l’esempio della Francia, che ha cambiato la sua partecipazione statale in Stellantis, il ministro ha dichiarato che dovrebbe esprimerlo chiaramente e si potrebbe discutere la questione insieme.

Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis Italia, presente al tavolo, ha confermato l’obiettivo di sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni. Tuttavia, ha anche precisato che la produzione è strettamente correlata alla domanda di mercato, suggerendo che il destino degli stabilimenti dipenderà dalla richiesta del mercato automobilistico.