A differenza delle misure che riguardano il gas per le caldaie, il Governo italiano ha deciso di rinnovare il bonus pellet, offrendo una boccata d’aria fresca a coloro che hanno scelto il riscaldamento sostenibile. Questa decisione significa che, a gennaio, coloro che utilizzano il pellet per riscaldare le proprie abitazioni saranno premiati, mentre chi ha optato per il gas dovrà affrontare un aumento nelle bollette, complici anche la fine del mercato tutelato. Il bonus pellet, regolamentato dalla Legge di Bilancio, rimarrà attivo fino a febbraio 2024, offrendo un vantaggio significativo a chi sceglie combustibili più sostenibili. Vediamo come funziona questo bonus, chi può richiederlo e quanto si può risparmiare.
Il bonus consiste in un mantenimento dell’IVA al 10%, anziché al 22%, fino alla fine di febbraio. Questo significa che i consumatori beneficeranno di prezzi più convenienti per il pellet, incoraggiando la possibilità di fare scorta per l’intera stagione invernale, e magari anche per la successiva.
È importante notare che il bonus pellet non è limitato a specifici gruppi o nuclei familiari con basso ISEE; al contrario, è universale, e tutti coloro che utilizzano il pellet come forma di riscaldamento possono godere di questo vantaggio.
La riduzione dell’aliquota IVA è applicata in modo diretto dai venditori, senza la necessità di richieste, registrazioni online o presentazione dell’ISEE. I prezzi più bassi derivano semplicemente dall’aliquota inferiore del 12% rispetto alla norma.
Per coloro che acquistano e installano una stufa a pellet, esiste anche la possibilità di beneficiare del bonus mobili, rendendo ancora più allettante l’investimento in questa forma di riscaldamento sostenibile.
Da sottolineare che il bonus pellet non si applica solo al pellet stesso, ma anche ad altre forme di combustibile sostenibile, come la legna da ardere in tondelli, ceppi, ramaglie o fascine, e cascami di legno, compresa la segatura.





