Con la circolare INPS del 22 dicembre 2022, n. 135, l’Istituto ha ufficialmente comunicato la conclusione di tutte le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali. Questa procedura è fondamentale in vista del pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali nel corso del 2023, e la circolare fornisce dettagli sulle operazioni effettuate.
La Legge di bilancio prevede importanti modifiche per il 2023, con particolare attenzione alle pensioni minime. Gli over 75 dovrebbero ora ricevere almeno 600 euro (rispetto ai precedenti 525 euro del 2022). Per coloro che hanno meno di 75 anni, l’aumento dovrebbe essere del 1,5% sull’inflazione, portando l’assegno a 570 euro.
Tuttavia, non tutti i pensionati beneficeranno degli stessi incrementi. L’importo dipenderà dal “peso” complessivo dell’assegno. L’adeguamento al 100% riguarda solo gli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo (fino a 2.101,52 euro). Per assegni più elevati, sono previsti aumenti progressivamente inferiori, suddivisi in sei scaglioni:
85% per i trattamenti fino a cinque volte il trattamento minimo INPS (aumento del 6,205%)
53% per trattamenti superiori a cinque volte e fino a sei volte il trattamento minimo INPS (aumento del 3,869%)
47% per trattamenti superiori a sei volte e fino a otto volte il trattamento minimo INPS (aumento del 3,431%)
37% per trattamenti superiori a otto volte e fino a dieci volte il trattamento minimo INPS (aumento del 2,701%)
32% per trattamenti superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS (aumento del 2,336%)
Dal 1° gennaio 2023, la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per il 2022 è fissata al 7,3%. Queste modifiche rappresentano un significativo adeguamento per garantire una maggiore equità e adeguatezza nelle pensioni erogate dall’INPS nel corso del prossimo anno.