Tutta la notte a scandagliare nella vita privata di Francesco Tafuro e Domenico Liguori, non è servita agli investigatori per trovare alcun legame tra i due giovani ammazzati a bruciapelo a Saviano e la criminalità organizzata. Il movente del duplice delitto della scorsa notte resta dunque un mistero: il 33enne di Saviano ed il 32enne di Somma sono stati ammazzati come due boss, crivellati di colpi mentre erano in auto.

I giovani gestivano una sala scommesse a Somma Vesuviana e spesso solitamente uscivano insieme alla chiusura dell’esercizio commerciale: ed è anche sull’attività che i carabinieri di Nola e Saviano stanno cercando una motivazione ad un raid così cruento. Da alcune ricerche e da testimonianze sembrerebbe che ci fosse un cliente con un grosso debito di gioco. Al momento sono supposizioni da parte dei militari dell’Arma, ipotesi che verranno verificate rintracciando il giocatore e interrogandolo.

L’attenzione, naturalmente, era immediatamente caduta sullo spaccio di droga: il Nolano ed il Vesuviano sono di recente ridiventate terra fertile per le piazze di sostanze stupefacenti e solo di giorni fa è l’ennesimo omicidio avvenuto nella limitrofa Saviano. Ma sotto questo aspetto, al momento, non è emerso alcun elemento. Resta l’omicidio di due giovani, uccisi chissà per quale motivo.