Il prezzo medio della passata di pomodoro al supermercato o al discount ha subito un significativo aumento di prezzo, segnando un rincaro del 22% nell’ultimo anno, secondo una recente rilevazione di Altroconsumo. Questo aumento ha portato il prezzo medio a 1,59 euro, rispetto agli 1,31 euro registrati un anno prima. Tuttavia, il fenomeno non sembra essere solo temporaneo, poiché si inserisce in un contesto di costante crescita dei prezzi delle materie prime e delle spese di produzione, che ha reso la situazione quasi insostenibile per le industrie conserviere.
Le industrie conserviere hanno attribuito questi aumenti dei prezzi alle materie prime, sostenendo che i costi di produzione sono aumentati in modo significativo, incidendo inevitabilmente sul prezzo finale per i consumatori. Le materie prime coinvolte includono l’acciaio, l’energia (con particolare riguardo al metano, utilizzato ampiamente nel settore) e ora anche il vetro, fondamentale per il confezionamento finale delle conserve di pomodoro. L’Associazione nazionale delle industrie conserviere (Anicav) ha denunciato un rincaro del 40% rispetto all’anno precedente, aggravando ulteriormente la situazione.
Il quadro generale sembra infausto anche per la campagna di trasformazione del 2023, poiché i costi di produzione continuano a crescere in maniera costante, in particolare per quanto riguarda la materia prima agricola e gli imballaggi. Nonostante gli incrementi dei prezzi sugli scaffali, l’Associazione ha chiarito che la maggior parte delle imprese non ha visto aumentare i propri profitti e che tali aumenti serviranno principalmente a coprire i costi in continua crescita.
Inoltre, il comparto del pomodoro in Italia registra valori di crescita importanti, con circa 68.600 ettari messi a coltura, mostrando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Ciò dovrebbe portare a una produzione stimata di circa 5,6 milioni di tonnellate. Tuttavia, il settore è preoccupato per le incognite climatiche che potrebbero influenzare sia le rese agricole che quelle industriali, come già accaduto in passato.
L’Associazione ha avvertito che sarà difficile, se non impossibile, recuperare i costi di produzione elevati e ha espresso preoccupazione riguardo alle prospettive commerciali complesse per quest’anno. Nonostante ciò, la risposta delle industrie del comparto è stata di fiducia nella capacità di resilienza degli imprenditori italiani, che cercheranno di limitare l’impatto dei prezzi crescenti sui consumatori finali.





