Con l’arrivo della stagione estiva, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania ha avviato la sua consueta campagna di monitoraggio delle acque costiere della regione. Come risultato del monitoraggio, sono stati annunciati alcuni divieti di balneazione nelle prime fasi della stagione balneare nella penisola sorrentina. Nonostante la maggior parte delle acque rimanga balneabile, alcune zone presentano livelli di inquinamento che richiedono interventi di risanamento per garantire la sicurezza dei bagnanti.

Secondo i risultati dei test condotti negli ultimi cinque anni, l’97% delle acque monitorate da Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania) è ancora classificato come balneabile, un dato che rimane invariato rispetto all’anno precedente. In termini di lunghezza del litorale, l’88% delle acque è classificato come “eccellente”, il 7% come “buono” e il 2% come “sufficiente”. Tuttavia, il restante 3% è considerato “scarsa” e richiede l’imposizione di divieti di balneazione all’inizio della stagione balneare. Tra le aree interessate da tale divieto c’è Punta San Francesco, a Sant’Agnello.

Il divieto di balneazione in alcune zone è il risultato dei risultati dei test degli ultimi cinque anni, che hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti in queste acque. Nonostante i primi due campionamenti effettuati quest’anno abbiano registrato valori nella norma, il divieto rimane in vigore. Tuttavia, l’Agenzia regionale spiega che tale divieto potrà essere revocato nel corso della stagione balneare qualora si verifichino le condizioni di legge che attestino il risanamento delle acque.

Nonostante i divieti iniziali, vi è una speranza che nel corso della stagione balneare le condizioni delle acque miglioreranno e i divieti di balneazione saranno revocati. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale continuerà a monitorare attentamente la qualità delle acque e, qualora si verifichino miglioramenti significativi e persistenti, potranno essere prese misure per consentire nuovamente la balneazione in queste zone.