Un punto di riferimento per i cittadini e per i tanti visitatori e appassionati del Carnevale, uno degli eventi di maggiore rilievo in Campania. Questo il senso del museo del Carnevale di Palma Campania, inaugurato ieri dal sindaco Nello Donnarumma insieme al Sindaco di San Gennaro Vesuviano, Antonio Russo, oltre che dall’assessore delegato al Carnevale, Nello Nunziata ed il Presidente dell’Ente Fondazione Carnevale Palmese. Il museo ha preso forma e concretezza nei locali della ex stazione delle Ferrovie dello Stato “Palma – San Gennaro” sito nel territorio sangennarese.
Da evidenziare che il Comune di Palma Campania, ha portato avanti il progetto del museo ottenendo un finanziamento della Città Metropolitana pari a circa 350mila euro, come lo stesso Russo ha ribadito: “Una felice intuizione di Donnarumma ed oggi ne cogliamo i frutti. Questo sarà un museo di tutti, simbolo della cultura vesuviana”. Soddisfatta anche la presidente della Fondazione Carnevale di Palma Campania, Floriana Nappi: “Finalmente realizziamo un sogno”. L’ente amministrato da Nello Donnarumma ha, infatti, stipulato un accordo con Rfi, la società che gestisce le stazioni delle Ferrovie dello Stato, ottenendo il comodato d’uso dei locali.
Assente al taglio del nastro il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha dato forfait all’ultimo minuto a causa di una indisposizione improvvisa. Il museo del Carnevale ospita un centinaio di costumi, tutti originali, che raccontano la storia delle Quadriglie, protagoniste indiscusse della festa palmese. Si tratta di costumi che risalgono anche a 40 anni fa, indossati nel corso degli anni durante le celebrazioni del Carnevale. Il museo ospiterà, inoltre, una sala multimediale, una sala espositiva, gli uffici della Fondazione, e dei laboratori artigianali. Già dai prossimi giorni sarà aperto al pubblico, con le visite curate dagli stessi attivisti della Fondazione.
Il Carnevale di Palma Campania è considerato unico nel suo genere. Qui non ci sono le sfilate con i carri allegorici, ma è tutto basato su gruppi folcloristici denominati “Quadriglie”, che raccolgono il meglio di una tradizione pluricentenaria che affonda le radici nel carnevale napoletano del 1600. Le Quadriglie sono composte da circa duecento persone, indossano costumi curatissimi fatti a mano da sarte esperte, sulla base di un tema scelto annualmente, che suonano strumenti della tradizione partenopea, triccheballacche, tamburelle, scetavajasse, putipù, acciarini, campanacci e piatti, tutti realizzati artigianalmente. I quadriglianti si fanno accompagnare da una formazione musicale che suona strumenti a fiato ed una piccola banda che si esibisce con strumenti a percussione.
Ogni anno, le Quadriglie si sfidano in una sana e allegra competizione, attraverso un’esplosione di colori, suoni, profumi, sapori che coinvolgono i sensi e il corpo.
L’obiettivo è conquistare l’ambito Gonfalone Aragonese dato dalla somma dei punteggi: Costumi, Messinscena, Musica e Maestro. Da tempo il Carnevale è oggetto di un’opera di valorizzazione. Dopo l’ammissione al nono posto tra i Carnevali Storici d’Italia riconosciuti dall’allora Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (MiBaCT), nel 2019 si è concretizzata l’iscrizione del Carnevale Palmese nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC), un registro che la Regione ha introdotto per procedere alla catalogazione del patrimonio culturale immateriale e delle pratiche tradizionali connesse alle tradizioni, alle conoscenze e al saper fare della comunità campana. Per il Carnevale di Palma Campania, inoltre, è stato intrapreso l’iter per ottenere il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco.
Ad ogni modo è opportuno anche evidenziare come sia stato importante riqualificare un’area lasciata da tempo in Stato di abbandono e renderla funzionale, quella stessa stazione simbolo di degrado oggi diventa il primo biglietto da visita per le Città ma soprattutto per i cittadini.