Negli ultimi giorni, l’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia si trova in una situazione di emergenza a causa della carenza di personale ospedaliero. La direzione dell’ASL Napoli 3 Sud ha adottato una soluzione drastica per far fronte a questa situazione, ma che ha suscitato preoccupazione e polemiche: la sospensione delle sedute operatorie programmate e il trasferimento temporaneo di medici specialisti per coprire i turni del Pronto Soccorso.

I reparti coinvolti

Le sedute operatorie di diverse specialità, tra cui Oculistica, Urologia e Otorinolaringoiatria, sono state interrotte, lasciando molti pazienti in attesa di cure e procedure necessarie. La decisione di sospenderle è presa dalla direzione medica dell’ospedale, guidata dal dottor Muto, che ha emesso disposizioni per la sospensione degli interventi programmati fino al prossimo 12 aprile.

Questa decisione ha destato preoccupazione tra i pazienti e il personale medico dell’ospedale. La carenza di personale ospedaliero è evidenziata come la causa principale di questa emergenza. Per far fronte alla mancanza di personale nel Pronto Soccorso, la direzione dell’ASL Napoli 3 Sud ha deciso di trasferire temporaneamente medici specialisti da altre unità operative, riducendo così la disponibilità di personale nelle sedute operatorie programmate.

Questa soluzione, sebbene temporanea, ha generato polemiche e sollevato questioni sulla declassificazione del ruolo degli specialisti, che sono utilizzati per coprire la carenza di personale nel Pronto Soccorso anziché svolgere le loro normali attività di sedute operatorie programmate. Alcuni critici ritengono che ciò possa compromettere la qualità delle cure offerte ai pazienti e mettere a rischio la sicurezza dei pazienti stessi.

La situazione è particolarmente preoccupante nel periodo delle festività pasquali, quando tradizionalmente l’afflusso al Pronto Soccorso aumenta. La decisione di interrompere le sedute operatorie programmate potrebbe avere un impatto significativo sulla capacità dell’ospedale di affrontare l’emergenza urgenza in questo periodo critico.

Inoltre, alcuni pazienti che avevano già programmato interventi chirurgici potrebbero essere costretti a rimandarli o a cercare cure alternative altrove, con possibili conseguenze sulla loro salute e benessere.