La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che potrebbe mettere in difficoltà molti titolari di pensione di invalidità. Anche se la maggior parte dei casi di invalidità sono permanenti, la Cassazione ha stabilito che esiste un limite di età al di sopra del quale il richiedente perde il diritto alla pensione di invalidità, anche se i requisiti sono ancora soddisfatti. Questa sentenza avrà un impatto significativo sulla categoria sociale che, a causa di questo limite di età, potrebbe rischiare di non accedere ad altre prestazioni assistenziali o pensionistiche. La perdita del diritto alla pensione sembra possibile una volta superati i 65 anni, secondo l’ordinanza della Corte di Cassazione n° 3011/2023. Tuttavia, c’è un altro modo per perdere la pensione di invalidità: superare un limite di reddito annuo personale. Questo limite dipende dalla tipologia di invalidità.
Sebbene si perda l’assegno di invalidità una volta superati i 65 anni, non significa necessariamente la perdita di tutti i diritti ad avere un trattamento assistenziale. Esiste infatti l’assegno sociale come alternativa, che è ancora più funzionale e sostitutivo di altri trattamenti già erogati fino all’età massima consentita. L’assegno sociale è stato aumentato nel 2023 a 503 euro, che rappresenta circa il 60-70% dell’importo previsto per l’invalidità civile.