Ospite a Domenica In su Rai 1, Nino D’Angelo si è raccontato in un’intervista intensa e personale con Mara Venier, accompagnato dal figlio Toni D’Angelo, regista del documentario “18 giorni”, in uscita prossimamente al cinema. Nel corso della conversazione, l’artista ha ripercorso alcuni momenti difficili della propria vita, soffermandosi sulla decisione di lasciare Napoli, una scelta che – ha raccontato – non fu dettata dal desiderio di cambiare città, ma da una necessità imposta dalle minacce ricevute.
“È stato un momento terribile – ha spiegato D’Angelo – perché per anni mi sono sentito dire: ‘Nino D’Angelo ama Napoli ma vive a Roma’. La gente non sapeva. La camorra mi fece andare via, perché mi spararono a casa. Abbiamo avuto paura, abbiamo denunciato e siamo dovuti scappare.”
Il cantante ha ricordato che, nonostante il dolore della partenza, la sicurezza della famiglia venne prima di tutto:
“Io volevo restare, ma mia moglie aveva paura e voleva portare via i nostri figli. Non potevo lasciarli soli. È stata durissima, perché ho lasciato mamma, papà e tutta la mia vita.”
Oggi, D’Angelo guarda a Napoli con affetto e speranza:
“Ora Napoli sta cambiando. È piena di turisti, di vita. Ci torno sempre più spesso. Roma mi ha accolto, è una città bellissima, ma per me è come una zia che mi ha cresciuto. Napoli è mammà.”
Il documentario “18 giorni”, diretto da Toni D’Angelo, racconta l’ascesa artistica e umana del “ragazzo della curva B”, tra musica popolare, cinema e vita privata, offrendo uno sguardo autentico sulla carriera di uno dei volti più amati della cultura napoletana.





