Un grave episodio di violenza armata ha scosso nel pomeriggio di ieri Mugnano di Napoli, dove un uomo di 64 anni, Giuseppe Cipressa, è rimasto gravemente ferito in seguito a un agguato avvenuto in via Luca Giordano. Secondo una prima ricostruzione, la vittima — nota alle forze dell’ordine per precedenti penali — si trovava a bordo della propria auto quando un commando di uomini armati, giunto in sella a una moto, ha aperto il fuoco esplodendo almeno tre colpi di pistola.

L’agguato e i soccorsi

L’attacco è avvenuto intorno alle 15:00. Cipressa è rimasto colpito alla clavicola, all’orecchio e al torace. Immediatamente soccorso, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Giugliano in Campania, dove si trova ricoverato in pericolo di vita.
Sul luogo dell’agguato sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli, che hanno avviato i rilievi e le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Gli investigatori stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, ma al momento non sarebbero emersi elementi determinanti per identificare i responsabili.

Le indagini: si valuta l’ipotesi di un regolamento interno

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, si concentrano su diverse piste. Gli investigatori non escludono che l’agguato possa essere collegato a tensioni interne al clan Amato-Pagano, storica organizzazione dell’area nord, di cui Cipressa sarebbe considerato vicino in passato.

Fonti investigative sottolineano che al momento non risultano contrasti aperti con altri gruppi criminali della zona, ipotesi che rafforza la possibilità di una frattura interna. Gli inquirenti mantengono comunque la massima riservatezza sull’evoluzione delle indagini, in attesa di elementi più concreti.

Allerta nell’area nord di Napoli

L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i residenti di Mugnano e nei comuni limitrofi, già teatro in passato di episodi di violenza legati alla criminalità organizzata. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sul territorio, nel timore che l’agguato possa innescare nuove tensioni o azioni di ritorsione.