Nuova aggressione ai danni del personale sanitario nel Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Nel tardo pomeriggio di ieri, un’infermiera impegnata nel triage è rimasta colpita con uno schiaffo da una donna sui quarant’anni, che avrebbe riferito di trovarsi in crisi di astinenza da sostanze stupefacenti. L’operatrice era intenta ad assistere un’altra paziente quando l’aggressione si è verificata senza apparente motivo. Dopo l’attacco, la vittima ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine ed è stata sottoposta a visita, ottenendo tre giorni di prognosi.

A denunciarlo è il medico del 118 Manuel Ruggiero, curatore della pagina “Nessuno Tocchi Ippocrate”, da anni impegnata nel monitoraggio degli episodi di violenza nelle strutture sanitarie napoletane.

«Non tutto è psichiatria: serve una lettura completa del comportamento violento»

Sulla necessità di distinguere patologia e criminalità interviene lo psicologo psicoterapeuta Giuseppe Errico. Secondo il professionista, comportamenti aggressivi come questi non possono essere automaticamente attribuiti a malattie psichiatriche: esistono profili antisociali che richiedono un approccio di valutazione più ampio, radicato nella storia personale e sociale degli autori.

Un fenomeno ancora diffuso, ma in leggero calo

Dal monitoraggio effettuato tra le ASL Napoli 1 e Napoli 2, quella registrata al San Paolo rappresenta la 46ª aggressione del 2025 su un totale di 60 episodi censiti dall’inizio dell’anno. Un dato in miglioramento rispetto al 2024, grazie soprattutto ai presidi fissi delle forze dell’ordine nei principali pronto soccorso cittadini.

Nonostante i progressi, la violenza nei reparti di emergenza continua a rappresentare una criticità strutturale: un problema che colpisce chi opera quotidianamente per garantire assistenza e tutela della salute pubblica.