La Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto un ampio sistema di frode ai danni dello Stato, in particolare dell’Inps, legato agli interessi del clan Mallardo. L’indagine ha portato alla contestazione del reato nei confronti di otto persone, accusate di aver percepito pensioni di inabilità e indennità di accompagnamento senza possedere i requisiti previsti dalla legge.
L’inchiesta, coordinata dal pm Ida Frongillo, è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria guidato dal colonnello Paolo Consiglio. Gli investigatori hanno ricostruito una truffa per oltre 1,7 milioni di euro, basata sulla concessione indebita di benefici assistenziali mai verificati né supportati da visite mediche.
L’origine dell’indagine
Le attività investigative sono nate dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi, riscontrate poi dal Gico attraverso un’ampia documentazione. È emerso che gli indagati, pur non essendo affetti da gravi patologie, non erano mai stati sottoposti alle visite necessarie per ottenere le prestazioni economiche.
Il sequestro e i precedenti
La Guardia di Finanza ha eseguito sequestri di beni mobili e immobili fino a concorrenza delle somme indebitamente percepite. L’operazione rappresenta un ulteriore sviluppo della maxi-inchiesta che alcuni anni fa aveva già portato alla luce una truffa da oltre 9 milioni di euro ai danni dell’Inps, con più di 80 persone denunciate e 33 ai domiciliari.
Gli indagati e i rapporti con la cosca
Nell’attuale procedimento risultano indagate:
Giulia Bortolin, 77 anni
Rosa Guadagno, 59 anni
Adriana Lobasso, 83 anni
Giuliano Piazza, 76 anni
Eleonora Pirozzi, 81 anni
Giovanni Pragliola, 64 anni
Giovanna Renella, 87 anni
Carolina Sarnataro, 68 anni
Secondo gli investigatori, si tratta di soggetti apparentemente insospettabili ma legati, tramite rapporti di parentela o amicizia, a esponenti più o meno influenti del clan Mallardo. La truffa sarebbe avviata tra il 2003 e il 2004, generando quasi 2 milioni di euro destinati alle casse del gruppo criminale, che incassava il denaro attraverso un sistema di assegni circolari.





