La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca del Tribunale di Salerno che colpisce patrimoni riconducibili a Ciro Barba, ex assessore del Comune di Nocera Inferiore tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Il provvedimento, richiesto dalle Procure di Salerno e Nocera Inferiore insieme al Direttore della Dia, riguarda società, beni mobili e liquidità per un valore complessivo stimato in circa tre milioni di euro. Barba era condannato in via definitiva nel 1999 per estorsione e, in primo grado, per associazione mafiosa nel 1997. Quest’ultima condanna è successivamente dichiarata estinta per prescrizione dalla Corte di Appello di Napoli, ma la magistratura ha comunque riconosciuto la persistenza della sua pericolosità sociale.

Nel disporre la confisca, il Tribunale di Salerno ha confermato quanto già accertato in fase di sequestro: secondo i giudici, Barba ha mantenuto legami e comportamenti compatibili con la figura di soggetto socialmente pericoloso ai sensi del Codice Antimafia. L’autorità giudiziaria ha inoltre validato la ricostruzione dell’apparato patrimoniale a lui riconducibile, anche quando formalmente intestato a terzi considerati prestanome.

Gli accertamenti finanziari hanno evidenziato una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato nel tempo. Per questo motivo sono definitivamente sottratti all’ex amministratore pubblico conti correnti personali e familiari, veicoli, terreni agricoli e cinque società con sedi in Campania e Toscana, attive nei settori agroalimentare e delle costruzioni residenziali.