Nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita Sarno”, coordinata dalle Procure di Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Avellino, i carabinieri del Noe di Salerno hanno eseguito un decreto di sequestro d’urgenza a Scafati.
Il provvedimento riguarda alcune aree di proprietà del Demanio Civile – Ramo Strade, occupate da uno stabilimento industriale per la produzione di conserve alimentari.
Secondo gli investigatori, gli spazi pubblici erano utilizzati per lo stoccaggio di materiali e l’installazione di strutture collegate all’impianto. Una situazione particolarmente rischiosa, poiché l’area si trova al di sotto del viadotto stradale della SS 268, con parte dei materiali conservati classificati come infiammabili.
Il nodo delle procedure di esproprio
L’indagine ha fatto emergere gravi anomalie nella gestione delle aree: negli archivi degli enti competenti non risultava la documentazione completa relativa alle procedure di esproprio avviate oltre vent’anni fa per la costruzione del viadotto.
Dai controlli è emerso che lo stabilimento non solo aveva ricevuto l’indennizzo previsto per l’arretramento delle proprie strutture e per il rispetto della fascia di sicurezza di 5 metri dal viadotto, ma aveva poi nuovamente occupato le superfici pubbliche, ampliandosi oltre i limiti stabiliti.
Nuovo sequestro preventivo
Grazie agli accertamenti dei carabinieri della tenenza di Scafati e al lavoro del Noe, è stato possibile ricostruire la reale estensione delle aree interessate e superare il vuoto documentale e l’inerzia amministrativa protrattasi per decenni.
La Procura di Nocera Inferiore ha quindi richiesto un secondo sequestro preventivo d’urgenza, eseguito lo scorso giovedì. L’operazione ha interdetto l’uso di tutte le aree demaniali inglobate nel ciclo produttivo dello stabilimento. Le superfici sequestrate sono state affidate in custodia giudiziaria al dirigente dell’Anas – sezione di Salerno.
Le motivazioni del provvedimento
Secondo la nota dell’Autorità giudiziaria, l’intervento era indispensabile per due ragioni principali:
fermare l’occupazione indebita di aree pubbliche, che aveva garantito un vantaggio concorrenziale all’impresa coinvolta;
garantire la sicurezza pubblica e privata, prevenendo rischi di incidenti sul lavoro e possibili conseguenze per gli automobilisti in transito sulla SS 268 in caso di incendi o altri eventi connessi alla vicinanza degli impianti industriali al viadotto.
Presunzione di innocenza
L’Autorità giudiziaria ha precisato che la ricostruzione si basa sulle indagini preliminari in corso. Pertanto, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza, eventuali responsabilità potranno essere accertate solo con sentenze irrevocabili.