«L’emergenza idrica che da mesi colpisce la provincia di Avellino sta mettendo a rischio un diritto fondamentale come quello allo studio. Non possiamo permettere che la scuola diventi la prima vittima della siccità». Con queste parole Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, e Irene Manzi, responsabile nazionale Scuola del Pd, hanno annunciato la presentazione di un’interrogazione ai ministri per la Protezione Civile e per l’Istruzione.
L’appello dei sindaci
L’iniziativa nasce in risposta al grido d’allarme lanciato da 14 sindaci irpini – in rappresentanza dei Comuni di Montefredane, Pietradefusi, Santa Paolina, Grottolella, Petruro Irpino, Solofra, Ospedaletto d’Alpinolo, Montemiletto, Paternopoli, Altavilla Irpina, San Potito Ultra, Mercogliano, Parolise e Montefalcione – che denunciano l’impossibilità di garantire il regolare svolgimento delle attività scolastiche a causa della carenza d’acqua.
63 Comuni senz’acqua in un solo giorno
Nell’interrogazione parlamentare è evidenziato un episodio emblematico: «Solo nella giornata odierna, a seguito di un guasto alla condotta adduttrice di Cassano Irpino, ben 63 comuni, incluso il capoluogo Avellino, risultano senz’acqua».
Di fronte a questa situazione, i sindaci sono stati costretti a emanare ordinanze di chiusura delle scuole, con conseguenze gravi sulla continuità didattica e sul diritto allo studio degli studenti.
Una questione di sicurezza e prevenzione
Secondo i parlamentari del Pd, la crisi idrica in Irpinia non rappresenta solo un’emergenza ambientale e infrastrutturale, ma un vero e proprio problema sociale che colpisce famiglie e studenti. «La chiusura delle scuole per mancanza d’acqua – sottolineano – crea un precedente allarmante e impone un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti».





