L’assegno unico universale INPS è il sostegno economico mensile introdotto nel 2022 per le famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età (in presenza di determinate condizioni). La misura ha semplificato e accorpato precedenti bonus per genitori, con un’erogazione modulata sulla base dell’ISEE e della composizione del nucleo familiare. Possono beneficiarne lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati e soggetti incapienti.
Pagamenti INPS assegno unico: calendario settembre e ottobre 2025
Per il 2025 l’INPS ha confermato un calendario regolare delle erogazioni:
Settembre 2025: accrediti tra il 16 e il 20 settembre per chi ha presentato domanda e risulta già in graduatoria;
Ottobre 2025: accrediti tra il 17 e il 21 ottobre.
Le date possono variare leggermente in base ai flussi bancari o a nuove richieste.
Come verificare la data di pagamento
Ogni beneficiario può controllare lo stato della propria pratica tramite l’area riservata MyINPS, sezione Prestazioni e Servizi, accessibile con SPID, CIE o CNS. Qui vengono riportate le date dei bonifici, eventuali sospensioni, richieste di integrazione documentale e l’importo spettante. In caso di anomalie o ritardi è consigliato consultare anche il Fascicolo Previdenziale e, se necessario, contattare il Contact Center INPS.
Novità assegno unico 2025
Per l’anno in corso sono confermate le maggiorazioni a favore di:
nuclei con figli minori di 1 anno;
madri con meno di 21 anni;
famiglie con almeno tre figli;
nuclei con componenti disabili.
L’importo può superare i 200 euro per figlio, con una soglia minima garantita di circa 57 euro, calcolata sempre in funzione dell’ISEE aggiornato. Inoltre, sono state introdotte procedure digitali semplificate per rinnovo e integrazione delle pratiche.
Mancato pagamento: cosa fare
Se l’assegno unico non viene accreditato nelle date previste, le cause più frequenti possono essere:
ISEE compilato in modo errato o non aggiornato;
coordinate bancarie non valide;
richieste di integrazione documentale da parte dell’INPS.
In questi casi è fondamentale verificare periodicamente la posizione nell’area personale INPS e correggere i dati, eventualmente con l’assistenza dei CAF. Se la problematica persiste, è possibile presentare un ricorso direttamente all’ente.





