I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, in collaborazione con il Gruppo di Salerno e la Compagnia di Cava de’ Tirreni, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone, nell’ambito di una vasta indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e disposta dal Gip del Tribunale di Salerno.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione armata finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, aggravata dall’agevolazione dell’organizzazione camorristica Fezza-De Vivo, attiva nell’Agro nocerino-sarnese e nelle aree limitrofe. Tra i reati contestati figurano anche detenzione e spaccio di cocaina, hashish e marijuana, nonché favoreggiamento personale, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio.

I nomi degli arrestati
Le misure cautelari hanno colpito:

Manuel Bove (31 anni)

Carmine Canale (45)

Carmine Carusone (35)

Gianmarco Carusone (58)

Daniele Confessore (35)

Alfonso De Prisco (30)

Gianfranco Di Paolo (38)

Salvatore Duca (52)

Leonardo Iapicco (37)

Simone Lucillo (35)

Mario Prete (34)

Laura Senatore (36)

Luciano Solferino Tiano (34)

Michele Tramontano (31)

Le indagini e i sequestri
L’attività investigativa ha preso avvio con la cattura del latitante Daniele Confessore e il sequestro di 13 chilogrammi di droga. Da lì, attraverso l’analisi dei telefoni cellulari in uso agli indagati, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire la rete criminale, evidenziando i legami con esponenti del clan Fezza-De Vivo.

Nel corso delle indagini, sono stati inoltre arrestati in flagranza altri quattro soggetti e sequestrati ulteriori 8 chili di hashish e 600 grammi di cocaina, a conferma del traffico di stupefacenti in atto.

La droga anche in carcere e il riciclaggio
Le indagini hanno documentato anche episodi di spaccio dall’interno del carcere di Fuorni, dove uno degli arrestati gestiva richieste di droga tramite cellulari introdotti abusivamente, per poi rivendere la sostanza agli altri detenuti.

Infine, è stato accertato il reimpiego illecito dei proventi in un’attività commerciale operante nel settore dei sali e tabacchi. Pertanto, è stato disposto il sequestro preventivo di un ramo d’azienda, comprensivo di bar, caffetteria, rivendita di generi di monopolio, oltre a beni mobili, immobili, denaro e crediti, per un valore complessivo di 130.000 euro.