Nel tardo pomeriggio di ieri un vasto incendio è divampato nell’area militare di Persano, a circa cinque chilometri dalla prima caserma. Il rogo, che ha colpito una vasta area destinata allo stoccaggio di ecoballe, ha inizialmente fatto temere il peggio, con prime stime che parlavano di circa 60.000 tonnellate di rifiuti in fiamme. Tra questi, vi erano anche rifiuti provenienti dalla Tunisia, attualmente sottoposti a sequestro.
L’incendio, che si estendeva per un’area pari alla grandezza di un campo da calcio, ha richiesto l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco di Agropoli ed Eboli, con il supporto di ulteriori squadre e autobotti provenienti da Salerno, per un totale di quattro squadre coinvolte nell’operazione. La situazione è risultata particolarmente critica a causa della natura dei materiali coinvolti, che rende particolarmente difficile il contenimento delle fiamme e la gestione dei fumi tossici.
In serata, il responsabile dello stoccaggio ha fornito una rettifica sulle prime stime, chiarendo che le ecoballe coinvolte nell’incendio ammontano a circa 6.000 tonnellate. Ha precisato che, sebbene i rifiuti provenienti dalla Tunisia e sottoposti a sequestro siano numerosi, la quantità effettivamente andata a fuoco è inferiore rispetto a quanto inizialmente temuto.
Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, con i Vigili del Fuoco impegnati a domare le fiamme e a prevenire ulteriori rischi per la salute pubblica e l’ambiente circostante. L’area colpita dall’incendio rimane sorvegliata, mentre le autorità locali valutano l’eventualità di ulteriori misure di sicurezza per tutelare la popolazione e gli operatori sul campo.
Questo incidente solleva nuovamente la questione della gestione e dello stoccaggio dei rifiuti, evidenziando i rischi associati alla presenza di materiali infiammabili in aree di deposito. Si attende una valutazione dettagliata delle cause che hanno portato all’innesco del rogo e un’analisi dell’impatto ambientale dell’incidente.