L’Assegno di Inclusione, lanciato come sostegno dal Governo Meloni, sta causando un’ondata di preoccupazione per centinaia di famiglie italiane, poiché l’INPS ha annunciato di voler recuperare i soldi erogati nei primi mesi di quest’anno chiedendoli indietro. La notizia ha colto di sorpresa molti beneficiari, i quali si trovano ora di fronte alla prospettiva di dover restituire quanto precedentemente ricevuto. La novità più rilevante di questo nuovo sussidio, rispetto al Reddito di Cittadinanza introdotto dai precedenti governi, è la sua struttura e i requisiti più restrittivi per accedervi. Il governo ha stabilito requisiti reddituali più bassi e ha introdotto criteri più stringenti per la selezione dei beneficiari.
L’Assegno di Inclusione non è garantito a tutti coloro che ne fanno richiesta, ma è destinato solo a famiglie che soddisfano determinati requisiti, tra cui un reddito annuo lordo non superiore a 6.000 euro e la presenza di almeno un familiare non occupabile, come un disabile, un minorenne o una persona anziana.
Tuttavia, nelle ultime ore è stata diramata una notifica sconcertante: l’INPS ha deciso di richiedere la restituzione di tutti i fondi erogati con l’Assegno di Inclusione, mettendo così in crisi numerose famiglie che si trovano in difficoltà economica.
Le persone che dovranno restituire l’intero importo dell’Assegno di Inclusione sono quelle che hanno omesso informazioni sui loro redditi o che hanno fornito informazioni false per ottenere il beneficio. Anche chi ha ricevuto il sussidio senza diritto o ha aumentato il proprio reddito senza informare l’INPS è chiamato a dare indietro i soldi.
Per coloro che si trovano in questa situazione, l’INPS fornirà informazioni dettagliate sui metodi e i tempi di restituzione. Tuttavia, è evidente che il governo ha deciso di adottare una politica rigorosa contro gli abusi, cercando di dare sostegno solo a chi ne ha veramente bisogno e rispetta i requisiti richiesti.





