Il Governo italiano, nel quadro delle misure di sostegno sociale e lavorativo, ha introdotto il “Bonus Badanti 2024”, un esonero contributivo finalizzato a migliorare l’assistenza alle persone non autosufficienti e a favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio e che vale fino a 3000 euro per cui c’è una guida precisa per ottenerlo. Tuttavia, nonostante il decreto sia stato varato durante il Consiglio dei ministri del 26 febbraio 2024, la procedura per richiedere il bonus non è ancora stata resa disponibile dall’INPS. Il contributo, finanziato con un budget di 137 milioni di euro da spendere tra il 2024 e il 2028, rientra nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), precisamente nel programma nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027”. L’obiettivo principale è promuovere un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’assistenza domiciliare per gli anziani e le persone non autosufficienti.

Secondo quanto previsto nel decreto, il bonus da 3000 euro è rivolto a persone di almeno 80 anni di età, non autosufficienti e titolari di indennità di accompagnamento, con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 6.000 euro e che necessitano di una guida. Il bonus consente loro di non pagare integralmente i contributi pensionistici per l’assunzione di un badante con mansioni di assistenza. La misura, valida fino al dicembre 2025 o fino all’esaurimento dei fondi, permette un risparmio massimo di 3.000 euro all’anno per un totale di 24 mesi.

Tuttavia, le condizioni per accedere al bonus sono molto stringenti, con un limite massimo di 25.000 beneficiari stimati. Sarà fondamentale che i potenziali beneficiari soddisfino tutti i requisiti previsti per poter accedere all’esonero contributivo.

L’INPS dovrebbe pubblicare sul proprio sito ufficiale le istruzioni e le modalità per richiedere il bonus. È importante tenere presente che l’agevolazione riguarderà solo coloro che assumeranno un badante per la prima volta o che trasformeranno un contratto già esistente a tempo indeterminato. Non sarà concesso l’esonero contributivo se il rapporto di lavoro tra la famiglia e il badante risulta concluso da meno di sei mesi.

La misura offre un contributo importante per le famiglie italiane che necessitano di assistenza domiciliare per i propri cari non autosufficienti. Si consiglia di rimanere aggiornati sulle comunicazioni dell’INPS per essere pronti a presentare la richiesta non appena le procedure saranno rese disponibili.