Il Bonus Continuità, previsto per febbraio 2024 e destinato ai docenti che soddisfano requisiti specifici, rappresenta un’agevolazione economica a favore di coloro che scelgono di garantire la continuità didattica in zone a rischio di dispersione scolastica e difficili. Le condizioni per accedere a questo bonus sono mirate e includono il rinunciare al trasferimento, assicurando così un servizio continuativo in contesti scolastici particolarmente complessi. I destinatari sono il personale docente che si impegna per il mantenimento della continuità didattica e coloro che operano in scuole caratterizzate da indici socio-economici e di dispersione scolastica elevati.

Il pagamento di questo bonus seguirà un modello gestionale simile al FIS (Fondo di Istituto Scolastico), con i fondi erogati dal Ministero dell’Istruzione agli istituti scolastici, che successivamente individueranno i beneficiari e trasmetteranno i dati a NoiPA per l’elaborazione delle paghe.

Tuttavia, secondo quanto sottolineato dai sindacati, il provvedimento sembra coinvolgere una minoranza ristretta di circa 19 mila docenti. Se si considera il totale di 30 milioni di euro stanziati per questi 19 mila docenti, il calcolo pro capite risulta di circa 1.579 euro lordi.

Le detrazioni fiscali e i contributi previdenziali da versare incidono notevolmente sull’importo netto percepito dai beneficiari. Considerando l’8,5% di IRAP a favore delle regioni e il 24,20% di contributi a carico del datore di lavoro, che ammontano a 516 euro, si giunge a una differenza di circa 1.062 euro.

Da questo importo, occorre detrarre il 9,15% dei contributi previdenziali a carico del dipendente e l’aliquota IRPEF del 23%. Pertanto, il netto effettivamente corrisposto ai dipendenti si attesta intorno a circa 748 euro.