Nel cuore di Roma, in un tranquillo incrocio tra il viale Quattro Venti e piazza Francesco Cucchi, un incidente stradale ha scosso la comunità locale e sollevato domande sulla gentilezza e l’umanità. Il protagonista di questa vicenda è una donna di 34 anni, rifugiata politica originaria del Congo, che ha riportato gravi ferite dopo essere investita da un furgoncino su cui viaggiavano alcune suore.

L’incidente è avvenuto la scorsa domenica, quando la donna afferma di aver attraversato sulle strisce pedonali. Il Ducato bianco, occupato da un gruppo di suore, l’ha colpita sul fianco, ma anziché fermarsi e prestare soccorso, le religiose l’hanno accusata di fingere le ferite. “Non ti sei fatta niente”, avrebbero detto, mentre la donna soffriva per i dolori alla gamba.

La vittima dell’incidente è stata ricoverata all’ospedale San Camillo per due giorni, ma i dolori persistono anche dopo il suo ritorno a casa, impedendole di camminare correttamente. La sua testimonianza e quella dei testimoni oculari, tra cui una barista della zona, confermano che le suore si sono allontanate prima dell’arrivo dei vigili urbani e dei soccorsi. La donna, determinata a far valere i suoi diritti, è riuscita a prendere il numero di targa del veicolo delle suore e lo ha segnalato alla Polizia locale di Monteverde.

Questa vicenda solleva importanti questioni sull’umanità, la responsabilità e la gentilezza nelle situazioni di emergenza. In un momento in cui la solidarietà e il soccorso dovrebbero prevalere, la reazione delle suore ha lasciato molto a desiderare. La comunità e le autorità locali ora cercano di fare luce sull’incidente e determinare le responsabilità delle religiose coinvolte.