Una giornata insolita si è verificata presso il Secondo Policlinico, dove il personale medico ha dovuto affrontare un’invasione di grilli nelle tubature di uno dei padiglioni. La situazione ha reso necessario lo spostamento dei pazienti ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva al fine di consentire una disinfestazione completa e il successivo controllo della situazione. Insomma, qualche disagio anche importante per un fenomeno particolare.
La segnalazione di questa insolita invasione è giunta nelle prime ore della mattinata, e la ditta incaricata delle bonifiche è stata immediatamente chiamata per l’ispezione e l’intervento. Gli esperti di entomologia hanno spiegato che, sebbene i grilli siano animali innocui, possono diventare fastidiosi quando si trovano in grandi quantità. La causa dell’invasione sembra essere stata l’accesso attraverso un foro nelle tubature dell’impianto di climatizzazione, che offre un ambiente caldo e umido ideale per la loro riproduzione.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, responsabile della gestione del Secondo Policlinico di Napoli, ha iniziato un’indagine per determinare le cause dell’ingresso dei grilli nelle tubature e per garantire che un simile inconveniente non si verifichi nuovamente in futuro. L’azienda si è scusata per i disagi causati ai pazienti e alle loro famiglie e ha dichiarato di essere al lavoro per risolvere il problema nel più breve tempo possibile.
Una volta completata la disinfestazione e assicuratosi che l’ambiente sia sicuro, i pazienti saranno ri-trasferiti nel reparto di Terapia Intensiva, alleviando il loro stress dovuto a questa situazione insolita.
Sebbene non siano comuni, i casi di invasioni di grilli in ospedali non sono del tutto sconosciuti. Questi insetti solitamente entrano negli edifici attraverso fessure nei muri, anfratti o tubature, alla ricerca di umidità e refrigerio. È importante notare che le autorità ospedaliere stanno prendendo misure per risolvere prontamente la situazione e garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti.





