Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 da parte del Consiglio dei Ministri, sono state apportate alcune importanti modifiche alle misure finanziarie, in particolare per sostenere le madri che lavorano. Una delle misure più significative è la “decontribuzione delle madri,” che mira a esentare le lavoratrici con due figli o più dal pagamento dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. Vediamo nel dettaglio come funziona questa misura e quanto influirà sul reddito delle lavoratrici interessate.

Iniziamo con un’analisi delle disposizioni chiave di questa misura:
Contributi a Carico del Lavoratore: Inizialmente, questa misura prevedeva che fosse una soluzione permanente, fornendo benefici specifici alle madri lavoratrici. Per le madri con due figli, la decontribuzione sarebbe stata in vigore fino a quando il secondo figlio, il più giovane, avesse compiuto 10 anni. Per le madri con più di due figli, la decontribuzione sarebbe durata fino al compimento dei 18 anni del figlio più giovane. Questa misura ha l’obiettivo di alleggerire il carico finanziario sulle madri che lavorano, con lo Stato che copre una parte significativa dei contributi previdenziali.

Limiti Temporali: Tuttavia, è importante notare che questa decontribuzione non è permanente ma ha limiti temporali ben definiti. Le lavoratrici con due figli avranno diritto alla decontribuzione per un periodo di 12 mesi, mentre le lavoratrici con più di due figli beneficeranno della decontribuzione per un periodo di 36 mesi, ovvero 3 anni.

Incentivo alla Natalità: Queste restrizioni temporali fanno parte degli sforzi del governo attuale per incentivare la natalità in Italia. In un momento in cui il Paese cerca di affrontare il declino demografico, il governo sta attuando misure che offrono un incentivo maggiore alle madri che scelgono di avere più di un figlio.

Ora, per valutare quanto aumenterà effettivamente la busta paga delle lavoratrici madri beneficiarie della decontribuzione, dobbiamo considerare le aliquote contributive e l’effetto del bonus mamme. Le aliquote contributive prevedono che il 33% del reddito sia destinato ai contributi previdenziali, di cui il 23,81% è versato dal datore di lavoro e il restante 9,19% è a carico del lavoratore.

Tuttavia, fino a quando è in vigore la decontribuzione generale del 6% o del 7% in base al reddito (che è confermato per tutto il 2024), l’aumento reale della busta paga per le lavoratrici madri sarà del 3,19% o del 2,19%. Questo significa che le lavoratrici vedranno un aumento del 9,19% sull’importo lordo soggetto a contributi previdenziali solo quando la decontribuzione generale, prevista per tutti i lavoratori, verrà meno.