Le famiglie italiane con più figli ricevono buone notizie con l’annuncio della bozza della Legge di Bilancio per il 2024, presentata martedì 24 ottobre 2023. Una delle principali novità è l’aumento del bonus per il pagamento delle rette agli asili nido pubblici e privati. Questa misura è destinata ad alleviare il peso economico delle famiglie, ma non sarà accessibile a tutti. Scopriamo i dettagli di questa nuova iniziativa.

Un Incremento Significativo

Il bonus asili nido subirà un notevole aumento, grazie a un incremento di spesa di 240 milioni di euro per l’anno 2024, che si tradurrà in un totale di 306 milioni di euro all’anno a partire dal 2029. Questa iniziativa mira a sostenere le famiglie con figli che frequentano asili nido, aiutando così le mamme lavoratrici in particolare.

Condizioni per Accedere al Bonus

Tuttavia, non tutti potranno beneficiare di questo aumento del bonus. La misura è destinata ai secondi figli nati dal 1° gennaio 2024 in famiglie che già hanno almeno un minore di età inferiore ai 10 anni. Inoltre, il reddito ISEE della famiglia deve essere inferiore a 40.000 euro. Questo aumento del bonus segue l’introduzione di un incremento nel 2020 che ha già portato il beneficio da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro.

Un Doppio Taglio: Aumento dell’Iva

Tuttavia, c’è un lato negativo in questa notizia positiva. Parallelamente all’aumento del bonus, l’IVA sui prodotti d’infanzia subirà un aumento significativo, passando dal 5% attuale al 10%. Il Governo ha preso questa decisione a causa dell’inflazione in crescita. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha dichiarato in conferenza stampa che “il taglio dell’IVA è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo, quindi non penso che valga la pena di rinnovare la misura”.

Tuttavia, questa decisione ha sollevato le preoccupazioni delle associazioni dei consumatori, che protestano contro l’ennesimo aumento dei costi per le famiglie italiane. Questa controversia sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra l’assistenza alle famiglie e la gestione delle finanze pubbliche.