Una grossa operazione delle forze dell’ordine ha portato alla scoperta di una truffa colossale ai danni delle compagnie assicurative, orchestrata da una gang napoletana. La banda utilizzava falsi sinistri stradali, testimoni tarocchi, certificati medici falsi e altre arti ingannevoli per sottrarre fondi alle compagnie di assicurazione. L’indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura di Napoli, ha portato all’emissione di quattro mandati di custodia cautelare, con uno degli indagati rinchiuso in carcere e gli altri tre agli arresti domiciliari. Inoltre, otto indagati sono stati sottoposti a misure interdittive. Complessivamente, ben 35 persone sono coinvolte nell’inchiesta, sebbene tutte siano considerate innocenti fino a una condanna definitiva.
L’Accusa e i Presunti Responsabili
L’accusa principale riguarda l’associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative, che coinvolgeva vari attori nell’elaborato schema criminale. Angelo Guarino, genero del noto boss Pasquale Puca, era accusato di essere il capo dell’organizzazione. Tuttavia, non tutti gli indagati rispondono di questo reato. Un ruolo chiave nel sistema sembra essere stato svolto da Filomena Palmisano, un tecnico radiologo presso una struttura privata di Napoli, che avrebbe prenotato visite mediche fittizie per le presunte vittime, coinvolgendo medici disonesti nella messa in scena.
Altri attori importanti nell’organizzazione sono due avvocati, i quali sarebbero stati responsabili dell’istruzione delle pratiche relative ai falsi sinistri stradali e avrebbero concordato le testimonianze dei falsi testimoni.
Gli indagati
ROSITA CAPONE (INTERDIZIONE) NAPOLI, 13/09/1976
GENNARO CASTELLI (INTERDIZIONE) NAPOLI, 01/04/1974
ANGELO GUARINO (CARCERE) NAPOLI, 16/09/1984
GIUSEPPE GUARINO (DOMICILIARI) NAPOLI, 02/10/1985
GIUSEPPE INFIMO (A PIEDE LIBERO) NAPOLI, 28/04/1954
GAETANO LAPICCIRELLA (INTERDIZIONE) NAPOLI, 01/02/1957
UMBERTO LAURENZO (INTERDIZIONE) CAPUA, 05/11/1957
ENRICO MASTANTUONO (INTERDIZIONE) MINTURNO, 09/05/1979
CAMILLO MEOLA (A PIEDE LIBERO) NAPOLI, 25/10/1983
EMANUELE MINELLI (INTERDIZIONE) MELITO, 21/03/1956
GIANLUCA NIRO (A PIEDE LIBERO) NAPOLI, 19/07/1996
MASSIMO NIRO (DOMICILIARI) NAPOLI, 13/04/1971
FILOMENA PALMISANO (DOMICILIARI) NAPOLI, 04/03/1965
GIOVANNI TOSCANO (INTERDIZIONE) MELITO, 21/03/1956
FRANCESCO VELA (INTERDIZIONE) NAPOLI, 24/07/1945
Dettagli dello Schema Criminale
L’ingegnoso schema criminale coinvolgeva quattro medici in servizio presso gli ospedali di Marcianise e San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, nonché due medici che lavoravano in centri diagnostici privati. Il processo iniziava con la pianificazione della dinamica del fittizio incidente stradale, che comprendeva la selezione delle parti coinvolte, la scelta di testimoni tarocchi e la determinazione del pronto soccorso di riferimento per ottenere referti medici per lesioni inesistenti. Successivamente, i medici compiacenti erano coinvolti nei centri diagnostici e negli ambulatori, dove erano effettuate visite successive al pronto soccorso, generando documentazione fraudolenta dei presunti danni subiti. Gli avvocati entravano in scena per istruire le pratiche relative ai falsi sinistri stradali e concordare le testimonianze dei falsi testimoni.
Una volta incassato il profitto della truffa, il denaro veniva prelevato in maniera frazionata per tentare di nascondere la sua provenienza illecita.